mercoledì 14 novembre 2012

Le dichiarazioni di Bersani sugli esodati: GIUGNO

Pensioni: Bersani, esodati? Se governo ci avesse ascoltato non ci sarebbe problema
ultimo aggiornamento: 11 giugno, ore 20:13
Roma, 11 giu. 2012 (Adnkronos) - "Bisogna trovare una soluzione, anche graduale, come abbiamo sempre detto. Se si fosse accertata la proposta che avevamo fatto noi, questo problema non ci sarebbe. Ora abbiamo bisogno di risolverlo. Cominciamo con questi 65 mila ma poi bisogna andare avanti, immediatamente, con quelli che seguono". Lo ha affermato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, commentando la pubblicazione dei dati sul numero dei lavoratori esodati.

 

 


Esodati, Bersani: trovaresubito una soluzione

(video youdem.tv 11-06-2012)

 

 


Esodati, Bersani:finalmente parole consapevoli da parte del governo

(video youdem.tv 15-06-2012)
Pier Luigi Bersani a Napoli: "Subito una soluzione per gli esodati da affiancare alle norme per il mercato del lavoro"
 


Lavoro, Bersani:"Pronti ad accelerare approvazione riforma ma chiediamo soluzione problemaesodati"

Il Pd è pronto ad "accelerare" sull'approvazione del Ddl sulla riforma del mercato del lavoro ma chiede "una risposta non verbale" e rapida sul problema degli esodati. In questo caso è pronto anche a valutare ulteriori modifiche sul lavoro in un decreto legge. Lo ha spiegato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a Youdem. Bersani ha ribadito che per il Pd risolvere il problema degli esodati è "un tema sociale acutissimo" ed è "una priorità".
"Stiamo dicendo al governo una cosa molto chiara" - Bersani ha spiegato che il Pd sta dicendo al Governo "una cosa molto chiara", cioé che è pronto "ad accelerare le norme sul mercato del lavoro, anche se non ci soddisfano e dovremo assolutamente tornarci su". Ciò detto, "a fronte di questo ci vuole una risposta non verbale sul tema degli esodati perché non si può lasciare la situazione in così grave incertezza". A chi gli chiede se fosse disposto ad apportare in futuro modifiche attraverso lo strumento di un decreto, Bersani ha risposto affermativamente: "può essere una cosa che può essere valutata, però a fronte di una iniziativa che riguarda gli esodati che per noi - ha ribadito - è una priorità".
"Fiducie? Le abbiamo sempre date" - Le fiducie "noi le abbiamo sempre date...". Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, replica a chi gli chiede di un'eventuale fiducia sul ddl lavoro, dopo la riunione con i parlamentari del suo partito che si stanno occupando del provvedimento.
Franceschini: "riforma ok, ma dia garanzie su esodati" - Il Pd è "pronto a fare ciò che serve" per consentire al presidente Monti di andare al vertice del 28 giugno con la riforma del lavoro approvata ma "dal governo ci aspettiamo risposte molto precise e vincolanti per correggere il ddl lavoro e risolvere il problema degli esodati". Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini al termine di un incontro tecnico del suo partito sul provvedimento al quale ha partecipato anche il segretario Pd Pier Luigi Bersani.
19 giugno 2012

(tiscali.it politica  19-06-2012)


 
 

Lavoro, Monti:"Risolverò questione esodati"  Pde Pdl "Con le modifiche si vota entro il 28"

(Repubblica 20-06-2012)
... Mario Monti tenga fede agli impegni presi, ha precisato in serata Pier Luigi Bersani nel suo intervento all'assemblea del gruppo Pd: ''Confidiamo che Monti tenga fede agli impegni'', avrebbe detto il segretario da quanto riferito da alcuni partecipanti all'incontro. Dal governo, ha sottolineato il Pd si attende ''impegni precisi sui tempi e la copertura per i 55mila esodati aggiuntivi che sono stati riconosciuti dal ministro Fornero''. Avute queste garanzie, ha aggiunto, ''si può procedere ad accelerare l'iter della riforma anche con la fiducia'', ha assicurato...



LAVORO, GOVERNO: IMPEGNO SU ESODATI.

Bersani e Berlusconi danno l’OK

(Roma Capitale 20-06-2012)

Pensioni: Bersani,dalla Fornero vogliamo fatti

(Diario del Web 20-06-2012)



Fassina: «Quel decreto non ci soddisfa. Rispettiamo i patti ma poi cambiamo»
Stefano Fassina    (Rassegna stampa PD 20-06-2012)
'Per noi il via libera non è a rischio non posso dire lo stesso per il Pdl' L'intervista a Stefano Fassina di Nando Santonastaso - Il Mattino
«Il 28 giugno mi sembrava troppo vicino per approvare la riforma del lavoro alla Camera senza modifiche.
Ma poi il partito, con Bersani e Franceschini, ha proposto di risolvere il problema chiedendo un impegno preciso sugli esodati. Quindi la prospettiva è cambiata».
Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, prende atto della scelta politica del partito ma resta della sua idea.
Testo blindato, dunque?
"Non c`è margine per una modifica, altrimenti bisogna tornare al Senato. Ma in tutti ormai c`è la consapevolezza che andranno fatti interventi anche rilevanti, temo già nella prossima legislatura".
Insomma, questa riforma è una sorta di contentino per i mercati e le istituzioni europee?
"Non proprio perché ci sono dei punti molto positivi e altri che invece vanno modificati in maniera significativa. Penso ai parasubordinati e alle partite Iva che con la gestione separata subiscono forti aumenti percentuali di pressione fiscale senza che per i lavoratori interessati siano previsti i benefici della mini-Aspi.
Per non parlare dell`indennità di mobilità e del capitolo delle politiche attive del lavoro che va totalmente riscritto: si rinvia ad una delega che non conosciamo ancora".
Voterete anche l`eventuale fiducia?
"È possibile ma noi non abbiamo bisogno della fiducia per votare il provvedimento. Questo tema riguarda gli altri partiti. Se qualcuno farà ostruzionismo o se il Pdl non garantirà il voto dei suoi deputati, toccherà al governo valutare la situazione".
Ma la bocciatura degli imprenditori non pesa come un macigno?
"C`è stato un difetto nella gestione della riforma da parte del governo nel rapporto con le parti sociali. E anche per questo sarebbe stato importante che il Parlamento, che non è autoreferenziale, avesse modo di intervenire.
Questa sistematica limitazione delle sue possibilità di intervento si ripercuote sul dialogo governo-forze sociali".
La Fornero ha aggiunto altri 55mila lavoratori all`elenco degli esodati da tutelare: soddisfatti?
"È un passo in avanti ma ce ne vorranno altri per garantire tutte le lavoratrici e i lavoratori che in base ad accordi individuali o sindacali, hanno acettato di uscire dal lavoro e che oggi rischiano di ritrovarsi senza pensione".
Ichino dice che i 60 anni non garantiscono il diritto alla pensione visto che l`età media si è allungata.
"Il problema non è questo ma quello di garantire persone che non hanno scelto di lasciare il lavoro liberamente, per di più in uno scenario in cui non è stato fatto nulla per migliorare i servizi per l`impiego. E' assurdo che lo Stato rispetti i patti con i grandi evasori che hanno riportato in Italia parte dei loro soldi e non faccia altrettanto con chi ha lavorato onestamente per mille euro al mese".


 

Gli esodati scrivono a Bersani: siamo ancora qui

(Lavorovivo 26-06-2012)
Buongiorno segretario,

si ricorderà di noi, ci siamo visti alla sede del PD ed abbiamo avuto un incontro con i parlamentari che si occupano della questione “esodati”. Ora siamo di nuovo a scriverle perché le ultime notizie sul nostro problema se da una parte aprono a speranze, dall’altra destano preoccupazione.

Abbiamo seguito in diretta seduti tra il pubblico le informative alla camera ed al senato del Ministro del Lavoro. Dobbiamo renderle atto che il pressing del PD sul governo ed il suo impegno personale hanno determinato piccoli passi indietro del Ministro e, conseguentemente, un iniziale avanzamento della soluzione al nostro problema.
La distanza, però, tra la soluzione definitiva e per tutti e le proposte del Ministro resta comunque grandissima, in termini numerici parliamo ancora di circa 280.000 persone ( a voler prendere a riferimento il dato INPS) e non poteva essere altrimenti.
Il Ministro del Lavoro considera il sistema pensionistico come un mero problema di costi e propone, perciò, una riforma che riduce gli anni della pensione ad una sorta di “concessione” che la società fa al lavoro.
Il risultato ultimo della riforma Fornero è che – dopo una vita di lavoro – viene concessa una pensione a 70 anni, là arriviamo con le aspettative di vita, ti fai 4 anni di pensione giusto per salutare gli amici ed i parenti ed organizzare il tuo funerale (fermo rimanendo l’aspettativa di vita a 74 anni). Non è un bel modello sociale che viene proposto, non è quello che si aspettano i lavoratori e le lavoratrici. Altro è riportare in equilibrio il sistema (riforma Dini del 95), altro è l’accelerazione della riforma Dini introdotta da Damiano (gradualità, protezione dei lavoratori precoci e dei lavori usuranti).
La riforma Fornero si muove in un solco di “accanimento” cominciato dal governo Berlusconi e culminato nella introduzione della finestra di un anno (hai versato i contributi, hai maturato la pensione ma resti un anno senza soldi).
Ma le tesi della Fornero trovano sponda anche in autorevoli esponenti del Partito Democratico come il senatore Ichino. Per quest’ultimo “non si possono pagare 24/30 anni di pensione sulla base di contributi versati”, viene spontaneo chiedersi e i vitalizi dei parlamentari si possono pagare? E le pensioni d’oro degli alti burocrati di Stato? Ma queste domande che, le assicuriamo, sorgono spontanee nella mente delle lavoratrici e dei lavoratori possono sembrare far parte di quella che viene chiamata l’”antipolitica” (ma non lo sono), perciò quello che noi le diciamo è ma dove sono queste lavoratrici e questi lavoratori che vanno in pensione a 50 anni? Se l’età media del pensionamento in Italia (prima della riforma Fornero) era 58,8 anni? E questa età media era determinata dall’alto numero di lavoratrici e lavoratori che hanno cominciato a lavorare a 17,18 anni o addirittura prima.
Ci scusi la digressione ma noi, oltre ad essere esodati, siamo prima di tutto lavoratrici e lavoratori con esperienza lavorativa ultra trentennale e ci sembra giusto dire la nostra su questo tema.
Ritornando a bomba al nostro problema: cosa non funziona nella proposta degli ulteriori 55.000 da salvaguardare della Fornero?
Sono esclusi tutti quelli che, pure avendo firmato accordi con le aziende prima del 4 dicembre, o hanno ratificato la firma all’UIR o alla DPL dopo quella data (la ratifica della firma non è questione decisa dal lavoratore, la fai quando ti chiamano) oppure sono usciti dalle aziende dopo il 31/12/2011.
Sono esclusi i lavoratori e le lavoratrici in mobilità che non maturano il diritto entro il periodo della mobilità stessa. Sono esclusi tantissimi contributori volontari per l’introduzione di condizioni non presenti nel decreto salva Italia. Sono esclusi tantissimi dei Fondi di solidarietà per l’introduzione del limite dei 62 anni (ma i Fondi possono essere obbligati a tenere in carico le persone fino a 62 anni anche se l’accordo sindacale prevede 40/48/60 mesi?). Sono esclusi moltissimi licenziati dalle aziende.
Tutte queste lavoratrici e lavoratori non hanno liberamente scelto di andare in mobilità, di essere contributori volontari ecc..
Sono stati trascinati in questa condizione dalle crisi o dalle ristrutturazioni aziendali ed oggi si trovano a dovere affrontare lunghi periodi senza reddito.
Non crediamo che, in questo momento di recessione grave, con un mercato del lavoro che non riesce ad accogliere le persone ma le espelle, per essi la soluzione possa essere un ritorno al lavoro. Questa soluzione, accompagnata da agevolazioni fiscali e/o contributive e tanto cara all’on. Ichino, potrebbe inoltre “chiudere” la porta al mondo del lavoro a tantissimi giovani, altro che nuovo patto tra generazioni!
Ecco perché le scriviamo, siamo seriamente preoccupati che – una volta sistemati altri 55.000 – il resto venga lasciato a se stesso e senza protezioni di sorta. E scriviamo a lei anche perché, oltre all’impegno del PD e suo personale – noi ci riconosciamo nelle parole dell’on. Damiano: “Non parliamo più di numeri e di tetti: parliamo di diritti dei lavoratori , perché il diritto di andare in pensione con le vecchie regole, per coloro che si trovano nella circostanza di non avere più lavoro e pensione perché sono stati spiazzati da questa riforma, va ripristinato.”.
Siamo ancora preoccupati perché il governo ha preso un impegno a parole, come fece nel dicembre 2011 senza poi intervenire.
Noi le chiediamo cosa garantisce, oggi, che la questione sarà affrontata dal governo?
Noi speriamo che lei voglia incontrarci di nuovo per chiarire queste situazioni, per questo le diciamo fin da ora che verremo di nuovo a farle visita preso la sede del Partito Democratico, certi di essere ascoltati.
Cordiali saluti,
Rete Esodati
Roma, 25/06/2012
 
 
 
Lombardia

Lavoro: Bersani, su esodati non molliamo presa

(Libero Quotidiano 30-06-2012)
Milano, 30 giu. (Adnkronos) - "Posso dirvi questo: non molliamo la presa". Lo assicura a un gruppo di esodati il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, facendo ingresso al Teatro Elfo Puccini di Milano per una iniziativa dei democratici del Nord. "Sui primi 50mila -ricorda- abbiamo la garanzia del decreto della prossima settimana che dovrebbe contenere la copertura".
"Finche' non c'e' un Governo nuovo -spiega poi- non potremo introdurre una struttura diversa, dunque in questo mesi vedremo di trovare una soluzione man mano che si presenta il contingente".
 

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