sabato 24 novembre 2012

Bersani e gli esodati: OTTOBRE

Finita l'era 'ABC', Bersani da Monti. Sul tavolo esodati, crisi e tanta politica
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Aggiornato: 03/10/2012 17:00
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Va da sè che il faccia a faccia con Monti naturalmente servirà a Bersani per pungolare il governo sui provvedimenti per la crescita e la questione esodati che arriva in discussione alla Camera la settimana prossima. Senza contare che siamo alla vigilia di una legge di stabilità che promette 8 miliardi di tagli, mentre i sindacati sono sempre più sul piede di guerra...
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Esodati, la Ragioneria boccia il ddl: «Troppo oneroso». Bersani attacca
Il vice presidente della Commissione Lavoro della Camera Giuliano Cazzola: costa 30 miliardi ma la copertura è di 5
ROMA - 9-10-2012
Il ddl bipartisan sugli esodati all'esame dell'aula «abbassa significativamente l'età media di accesso alpensionamento, determina oneri di rilevante entità compromettendo gli effetti della riforma» e dei precedenti interventi in materia. Così la relazione tecnica della Ragioneria generale depositata in commissione Bilancio.
Bersani attacca. «Il governo dica qualcosa, non può limitarsi a dire che non c'è copertura per il ddl. Nell'anno di grazia 2013 avremo alcune migliaia di persone senza salari, senza pensioni e senza ammortizzatori», ha detto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani.
Testo rinviato alla Commissione Lavoro. La Commissione Bilancio della Camera, dal canto suo, ha constatato l'assenza di coperture finanziaria del ddl Damiano sugli esodati, ma non ha espresso parere negativo, bensì ha rinviato il testo alla Commissione Lavoro affinché lo modifichi. Lo ha riferito il relatore Pier Paolo Baretta (Pd).
«Compromette la riforma». Secondo la Ragioneria il ddl uscito giovedì dalla commissione Lavoro e discusso ieri in aula, compromette non solo «gli effetti della riforma operata col decreto legge 201 del 2011 ma anche quelli del complessivo processo di riforma implementato negli ultimi dieci anni, sia sul piano finanziario» che «su quello degli obiettivi di innalzamento dell'età media di accesso al pensionamento». Questo, aggiunge l'organismo è «in controtendenza a quanto previsto dal complessivo processo di riforma attuato nel Paese» ma anche «con quanto richiesto dagli Organismi internazionali in materia di accesso al pensionamento anticipato».
«Manca copertura». Per quanto riguarda la copertura finanziaria «risulta ampiamente insufficiente». Infatti «non può non farsi presente, prioritariamente, che sul piano del metodo l'introduzione di rilevanti maggiori spese utilizzando a compensazione un aumento della pressione fiscale rende certamente più arduo e problematico il rispetto della regola sulla dinamica complessiva della spesa prevista dal fiscal compact recentemente ratificato dal Parlamento richiedendo a tal fine l'individuazioni di corrispondenti misure compensative sul versante della spesa del comparto delle Pubbliche amministrazioni».
«Proventi dal gioco aleatori». La Ragioneria boccia la modalità della copertura finanziaria individuata dal ddl, che prevedeva un'ulteriore tassazione dei giochi pubblici. In particolare sostiene che tale modalità di copertura non può ricevere il suo assenso. Visto che dalle ultime misure sui giochi pubblici è già previsto «un maggior gettito non inferiore a 1.500 milioni di euro a decorrere dal 2012», secondo la Ragioneria «il reperimento nel settore giochi di ulteriori risorse» presenterebbe un margine «troppo elevato di aleatorietà» perché «ulteriori elevazioni del livello di tassazione potrebbero determinare effetti dissuasivi sul gioco stesso». Facendo riferimento ai requisiti che vengono introdotti dal ddl per l'accesso alla pensione, la Ragioneria evidenzia che «i requisiti previsti dalla medesima disposizione risultano non solo significativamente inferiori a quelli previsti dal decreto legge numero 201 del 2011, ma anche a quelli previgenti alla recente riforma». «In tale stato di cose - si conclude - non essendo stato possibile verificare positivamente la relazione tecnica, il provvedimento in oggetto non può avere ulteriore corso».
«Costa 30 miliardi». «Quella degli esodati è una brutta pagina: siamo venuti in Aula con un progetto di legge con una copertura finta, in cui si parla di 5 miliardi quando i miliardi sono 30, nei prossimi 10 anni. Questo non è un gesto responsabile», dice il vice presidente della Commissione Lavoro della Camera, Giuliano Cazzola (Pdl).
Camusso. Sul nodo degli esodati «bisogna dire al parlamento di insistere: vada avanti con la sua proposta», aveva detto stamani il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, incontrando i manifestanti che, davanti a Montecitorio, hanno partecipato al presidio dei sindacati. «Se la sono costruita loro questa trappola e devono trovare la soluzione» ha aggiunto Camusso che, rispondendo a chi gli chiedeva dei dubbi sulla copertura stimata in 5 miliardi, ha detto: «Se vogliono qualche idea su dove trovare le risorse, basterebbe la patrimoniale».
Bonanni. I lavoratori che hanno fatto accordi per l'uscita dal lavoro entro il 31 dicembre 2011 contando sulla possibilità di andare in pensione devono poterci andare con le regole precedenti la riforma Fornero, ribadisce il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni in una nota diffusa dopo l'incontro alla Camera con i capigruppo ed i componenti della commissione lavoro. «L'intervento del Parlamento - ha detto - deve essere finalizzato a garantire tutti gli esodati, come è avvenuto già in occasione di tutte le riforme previdenziali precedenti, senza che questo significhi rimettere in discussione l'equilibrio e l'impianto complessivo della riforma Fornero».
Bersani. «Il governo dica qualcosa, non può limitarsi a dire che non c'è copertura per il ddl. Nell'anno di grazia 2013 avremo alcune migliaia di persone senza salari, senza pensioni e senza ammortizzatori». Così Pierluigi Bersani, a margine della presentazione 'Human Foundation', incalza il governo dopo la bocciatura del ddl esodati.


Esodati, Bersani: governo faccia qualcosa, non può dire che non c'è copertura VIDEO 09-10-12
Pier Luigi Bersani non accetta "che i lavoratori cosiddetti esodati rimangano senza niente. Non so se è chiaro. Dica il governo -aggiunge- come ha intenzione di fare".


Esodati, Bersani: governo intervenga
"Non dica solo che non c'è copertura"
249-10-2012 TGCOM
18:54 - Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, incalza l'esecutivo dopo la bocciatura del ddl sugli esodati: "Il governo dica qualcosa, non può limitarsi a dire che non c'è copertura per il ddl". "Nell'anno di grazia 2013 avremo alcune migliaia di persone senza salari, senza pensioni e senza ammortizzatori", ha aggiunto.



Esodati, Bersani: ''Il governo trovi i soldi''
La Ragioneria boccia il ddl: "Troppo oneroso". E la commissione Bilancio della Camera lo rinvia. Ma il segretario del Pd incalza Monti.

Martina Aureli
Bocciato dalla Ragioneria dello Stato e quindi rimandato dalla commissione Bilancio della Camera.
L'iter per il disegno di legge sugli esodati si fa difficile dopo che è stata constatata l'assenza di coperture finanziaria.
La commissione di Montecitorio non ha comunque espresso parere negativo, ma ha rinviato il testo alla commissione Lavoro affinchè lo modifichi.
Poco prima, una relazione tecnica della Ragioneria generale depositata in commissione Bilancio aveva riferito che il ddl è troppo oneroso: "Abbassa significativamente l'età media di accesso al pensionamento, determina oneri di rilevante entità compromettendo gli effetti della riforma" e dei precedenti interventi in materia.
A seguito del parere della Ragioneria, riferisce una fonte tecnica, si è riunito il comitato dei nove della Commissione Lavoro che ha avviato una trattativa con il governo per trovare una soluzione.
Grilli: "Fondo ad hoc nella legge di stabilità"
Incontrando le parti sociali a palazzo Chigi per la legge di stabilità, il ministro dell'Economia Vittorio Grilli ha spiegato che tra gli obiettivi c'è anche quello di assicurare un fondo ad hoc per gli esodati.
L'idea è quella che l'esecutivo trovi alcune risorse per ampliare la platea degi esodati da tutelare, probabilmente nella legge di stabilità per il 2013 che il Consiglio dei ministri varerà stasera.
E' invece difficile che ci sia spazio per un via libera alla parte del testo che modifica i criteri di accesso alla pensione reintroducendo di fatto l'anzianità seppure con penalizzazioni.
Bersani: "Si muova il governo"
Non appare rabbonito dall'intervento di Grilli il segretario del Pd. ''Il governo dica qualcosa, non può limitarsi a dire che non c'è copertura per il ddl.
Nell'anno di grazia 2013 avremo alcune migliaia di persone senza salari, senza pensioni e senza ammortizzatori'': questo il giudizio di Pierluigi Bersani, espresso a margine della presentazione "Human Foundation".
La proposta di legge di Damiano
La proposta di legge - che ha come primo firmatario l'ex ministro del Pd Cesare Damiano ma è stata votata trasversalmente in Commissione Lavoro - prevede uno stanziamento di 5 miliardi per finanziare un ulteriore ampliamento della platea degli esodati da tutelare, oltre i 120 mila già salvaguardati dal governo con risorse per circa 9 miliardi.
La copertura dovrebbe essere trovata attraverso un aumento della tassazione sui giochi on line ma il governo ha già rigettato la proposta.
Ben più onerosa sarebbe l'altra norma del testo che prevede una modifica dei criteri per il pensionamento reintroducendo di fatto l'anzianità pur con forti disincentivi. Ciò smonterebbe l'impianto della riforma Fornero a meno di un anno dalla sua entrata in vigore. Secondo stime della Ragioneria riportate dai media, questo intervento costerebbe 17 miliardi cumulati tra il 2012 e il 2022.


Bersani: «Esodati? Basta dire che non ci sono i soldi»
9 ottobre 2012
Disco rosso della Ragioneria generale dello Stato al pdl di modifica alla normativa sui nuovi requisiti di accesso alla pensione. In particolare la copertura finanziaria per risolvere la questione esodati «risulta ampiamente insufficiente», osserva la Ragioneria nella relazione tecnica inviata alla presidenza del Consiglio ed alla Commissione Bilancio della Camera.
«Il governo dica qualcosa non può limitarsi a dire che non c'è copertura». Così commenta la vicenda Pier Luigi Bersani. «Altrimenti - aggiunge - nell'anno di grazia 2013 avremo alcune migliaia di persone senza salario, senza pensione, senza ammortizzatori».
«Non può non farsi presente prioritariamente - si legge ancora nella relazione tecnica - che sul piano del metodo l'introduzione di rilevanti maggiori spese utilizzando a compensazione un aumento della pressione fiscale rende certamente più arduo e problematico il rispetto della regola sulla dinamica complessiva della spesa prevista dal fiscal compact recentemente ratificato dal Parlamento richiedendo a tal fine l'individuazione di corrispondenti misure compensative sul versante della spesa del comparto della pubbliche amministrazioni». Per quanto riguarda l'insieme della proposta di legge di modifica della riforma delle pensioni, la Ragioneria rileva che «il complesso delle disposizioni in esame, dirette ad abbassare significativamente l'età media di accesso al pensionamento, determina oneri di rilevante entità compromettendo non solo gli effetti della riforma del 2011 ma anche quelli del complessivo processo di riforma implementato negli ultimi dieci anni» .
Pd: NO BOCCIATURA MA UN RINVIO IN COMMISSIONE
«Ho proposto di rinviare alla commissione di merito il provvedimento sulle pensioni. La relazione tecnica presenta oneri finanziari rilevanti. Data l'importanza della materia, l'attesa e la delicatezza dell'argomento, abbiamo ritenuto opportuno chiedere alla commissione Lavoro di prospettare nuove soluzioni che consentano di risolvere gli aspetti prioritari che riguardano gli esodati. Nessuna bocciatura, quindi, ma un ricoinvolgimento». Lo dice Pier Paolo Baretta, capogruppo Pd nella commissione Bilancio di Montecitorio.



(AGI) - Roma, 16 ott. - Pier Luigi Bersani ha chiarito che il Pd, se andra' al governo, ritocchera' la riforma delle pensioni. "Non vogliamo sbaraccare i conti ma ci sono margini di perfezionamento", ha detto a Repubblica.it.
Si e' sparsa l'dea che si e' fatta una cosa perfetta e arriva la cattiva politica che sfascia tuto, quando anche il ministro Fornero ha detto che c'e' qualcosa da aggiustare", ha spiegato il segretario Pd riferendosi alla questione esodati.
"Vorrei che il governo lo dicesse al mondo", ha aggiunto, che "rendesse noto che abbiamo un problema da aggiustare".
Questo "non significa rivoltare la riforma ma correggere quell'elemento mancante che e' stato un meccanismo minimo di transizione", ha spiegato, bisogna "perfezionare il meccanismo per vedere se si possono introdurre elementi di flessibilita' perche' cosi' e' un po' troppo secco, senza toccare le
prospettive di risparmio".
 
 
18 Ottobre 2012 - 13:51

(ASCA) - Enna 18 ott - ''Noi abbiamo addentato il problema degli esodati e non molleremo. Quindi nella legge di stabilita' ci impegneremo per ottenere una risposta, intanto per quelli che hanno un problema possibile tra il 2013 e il 2014''. Lo ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani a Enna, una delle tappe del tour elettorale a sostegno del candidato a governatore della Sicilia Rosario Crocetta, sostenuto da Udc, Pd e Api.
''Il ministro Fornero - ha aggiunto il leader dei democratici - ha riconosciuto da tempo che e' rimasto aperto il problema esodati. Adesso non si dica che chi vuol risolverlo vuole stravolgere la riforma Fornero. Mezzo mondo mi sta chiedendo se vogliamo rifarla. Noi non vogliamo stravolgere niente - ha concluso - pero' c'e' un limite, un errore in quella riforma, come abbiamo sempre detto e che la Fornero ha riconosciuto. Quindi bisogna risolverlo in Parlamento, almeno una parte, sulla legge di stabilita'''.


Lo stop di Bersani: non votiamo le norme sulla scuola. Esodati tema ancora aperto
21 ottobre 201
Il Pd chiama il Governo: servono modifiche alla legge di stabilità, all'esame della Commissione Bilancio della Camera. Mentre si apre la settimana che vedrà il premier Mario Monti confrontarsi con i leader della maggioranza che sostiene l'esecutivo tecnico - domani il premier incontrerà Casini, martedì Alfano e Berlusconi - in una nota il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ma messo le mani avanti, sottolineando la necessità di rimettere mano alle norme che riguardano la scuola. Così come sono, ha spiegato, il Pd non le voterà.
Scuola, ma non solo. Nel mirino del Pd ci sono anche le misure fiscali. «Noi - ha anticipato - metteremo attenzione alla questione fiscale cercando una soluzione più equa e più adatta a incoraggiare la domanda interna». Infine, il nodo dei lavoratori esodati: metteremo attenzione, ha oncluso Bersani, su questo tema ancora aperto.



DDL STABILITA’, BERSANI SI CAMBI SU ESODATI E SCUOLA O NON VOTIAMO
Il Pd aveva già reso note le sue perplessità sul ddl stabilità varato dal governo, ma adesso Bersani lancia un aut aut. “Ci vuole più attenzione alla questione fiscale – scrive il segretario in una nota -, cercando una soluzione più equa e alla vicenda degli esodati. E non siamo assolutamente in grado di votare, così come sono, le norme sulla scuola, che rappresentano un colpo ulteriore alla qualità dell’offerta formativa”.
“In questi giorni continueremo con i dipartimenti del Pd e con i gruppi parlamentari nell’approfondimento della legge di stabilità e discuteremo con altri gruppi di maggioranza cercando il massimo di convergenza. Nel rispetto dei saldi chiediamo al governo di rendersi disponibile a modifiche significative”.
Secondo Bersani sulla scuola il governo ha pensato “norme al di fuori di ogni contesto di riflessione sull’organizzazione scolastica e che finirebbero semplicemente per dare un colpo ulteriore alla qualità dell’offerta formativa. Voglio credere che ciò sarà ben compreso dal governo. Diversamente, saremmo di fronte a un problema davvero serio”.


Esodati, fronte contro la tassa sui ricchiNo di Pdl e Confindustria, Bersani frena
Gli imprenditori criticano la proposta di mettere un'aliquota sui redditi oltre i 150mila euro per salvare i lavoratori in bilico. Cicchitto (Pdl): "No a forme di finanza straordinaria". Bersani (Pd): "Anche altre idee, purché ci sia soluzione". Camusso (Cgil): "Giusto chiedere un contributo a chi può".
ROMA - "C'è già un'aliquota del 3% su questi redditi, aggiungerne un'altra sarebbe alquanto iniquo: quella è la fascia di popolazione che è l'unica che spende e c'è il problema di consumi interni". Lo dice il vice presidente di Confindustria, Aurelio Regina, bocciando la proposta della commissione Lavoro della Camera di inserire una tassa sui redditi oltre i 150mila euro per finanziare maggiori tutele per gli esodati.
Anche Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera del Pdl, si dice contrario. "Malgrado ci siamo occupati più volte del tema perché sinceramente impegnati nel trovare soluzioni ragionevoli al problema degli esodati, nessuno ha consultato la presidenza del gruppo del Pdl prima dell'ultima riunione della commissione Lavoro dedicata al tema". E aggiunge: "Sostenendo in generale la via dell'abbattimento del debito per diminuire una pressione fiscale insostenibile per tutti, non condividiamo il ricorso a forme di finanza straordinaria per una copertura delle risorse necessarie sul tema". 
Sulla questione degli esodati interviene il segretario del Pd. "Possono esserci anche altre soluzioni - dice Pier Luigi Bersani -. Ne discutiamo. Abbiamo diverse idee in proposito". L'importante, sottolinea, "è arrivare all'obiettivo".
D'accordo il segretario della Cisl. Sugli esodati "una soluzione bisogna trovarla - spiega Raffaele Bonanni - e il Parlamento ha dato un'indicazione credibile". Il leader della Cisl
poi aggunge che "l'importante è che si trovino i soldi per questa operazione".
Per risolvere la questione "mi pare positiva l'indicazione di un meccanismo di solidarietà, di chiedere a chi ha di più in questo paese di contribuire. Poi bisogna trovare le soluzioni tecniche". A dirlo Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. Il voto di ieri in commissione, per la sindacalista, "è il segno di una necessità che il Parlamento conferma che si dia una soluzione al problema degli esodati, che è una profonda ingiustizia che continua a permanere e che non può trascinarsi".
Intanto una stima dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre spiega che l'introduzione del contributo di solidarietà "pro-esodati" interesserà quasi 151mila contribuenti, pari allo 0,4% circa del totale delle persone fisiche presenti in Italia. "Gli aumenti di imposta saranno chiaramente progressivi si sottolinea nella stima -, ovvero cresceranno al crescere del reddito. Per un contribuente con 160mila euro di reddito annuo, l'aggravio effettivo sarà di 166 euro". Mentre "per un contribuente con 170mila euro, invece, il 'contributo' peserà per 332 euro all'anno, fino a toccare i 5.800 euro di maggiore imposta annua per un ipotetico contribuente con 500mila euro di reddito annuo".


Esodati, Bersani: tassa sui ricchi? Ci sono anche altre soluzioni
ultimo aggiornamento: 25 ottobre, ore 17:51
Parigi - (Adnkronos/Ign) - Il leader del Pd da Parigi: "Discutiamone, abbiamo diverse idee in proposito". Poi sul governo: ''Zero possibilità di un Monti bis con maggioranze spurie''. Confindustria boccia il contributo di solidarietà del 3% sui redditi sopra i 150mila euro. Il vicepresidente Regina: ''E 'iniquo, colpisce "una fascia di popolazione che è l'unica che spende minacciando ulteriormente i consumi". Governo battuto sugli esodati. Più garanzie, aiuti dai redditi alti
 

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