domenica 11 novembre 2012

Le dichiarazioni di Bersani sugli esodati: MAGGIO

Esodati davanti alla sede del Pd:
il Parlamento cambi quella legge

VIDEO del 7 maggio 2012
Un comitato formatosi in rete chiede al Pd e agli altri partiti di maggioranza di fare pressioni sul governo per risolvere la spinosa questione degli esodati

Bersani canta vittoria e avverte:
Monti ci ascolti o si va al voto

di Laura Cesaretti - 08 maggio 2012, 08:00

Roma «A questo punto è tutto appeso a un filo: vita del governo, riforma della legge elettorale, durata della legislatura. Bisogna vedere se Bersani resiste alla tentazione». 
A spoglio ancora in corso, la constatazione dell'alto dirigente Pd contrasta con le dichiarazioni ufficiali del segretario, Pier Luigi Bersani. Che a sera convoca una conferenza stampa per mandare in pratica un unico messaggio: l'unico partito rimasto in piedi, dopo il voto amministrativo, siamo noi. Ed è bene che anche Monti se lo metta in testa, e si comporti di conseguenza: «Confermo il nostro leale sostegno al governo, ma spero che ci ascolti un po' di più».
Se lo avesse fatto prima, sottolinea, «dall'Imu al Salva-Italia agli esodati, il disagio nel paese sarebbe minore». In ogni caso, insiste Bersani, «non è vero che tutti i grandi partiti che sostengono Monti hanno perso. In una situazione molto difficile emerge un nettissimo rafforzamento del Pd e del centrosinistra in tante città».
Certo, il «rafforzamento» risulta nettissimo se lo si confronta al disastro altrui. Una «vittoria a metà» per il centrosinistra, come la ridimensiona Nichi Vendola. «Se si guardano le percentuali del Pd in ex roccaforti come Genova o Parma non c'è da stare allegri. Lasciando stare disastri come Palermo», nota l'ex capogruppo di Rifondazione Gennaro Migliore, oggi con Sel. Quanto ai candidati, in molte realtà significative non sono quelli indicati dal Pd a vincere o andare al ballottaggio.
Ma il messaggio mandato da Bersani vuole essere rassicurante: il Pd non staccherà la spina all'esecutivo, per capitalizzare il crollo del centrodestra, inseguire l'onda della vittoria di Hollande e incassare subito i numeri che, sulla carta, potrebbero portare una coalizione di sinistra al governo. Ma il governo deve riconoscere il suo ruolo di unica forza propulsiva della sua maggioranza, e dunque spostare la propria linea a sinistra. Lo dice fuori dai denti il parlamentare torinese Stefano Esposito: «Il Pd è l'unico rimasto in piedi, ed è ora che Monti e la signora Fornero capiscano che sono un governo tecnico con una maggioranza politica». Ad esempio, «il decreto sugli esodati, se arriva in Parlamento così, se lo votano loro». Ciò detto, Esposito assicura che il Pd non abdica alla sua linea «responsabile», ed è pronto a sostenere Monti fino al 2013. «A meno che - aggiunge - non decida lui di andarsene da solo, come da solo è arrivato». (Leggi per intero e dalla fonte cliccando sul titolo) 



Il leader Pd: «E' stato premiato il nostro sostegno a Monti. Ora il Professore ci ascolti di più». L'ex premier: «Io soddisfatto dei risultati»
8 maggio
... Era nelle previsioni che Bersani si sarebbe trovato con il vento in poppa sospinto dal doppio soffio di Hollande e delle amministrative, e così pare confermato. E adesso è il momento di capitalizzare il risultato. Come? Il primo pensiero del leader del Pd va a Monti, per ribadire sostegno senza se e senza ma, accompagnato però da qualcosa di più di una sollecitazione. «Gli elettori hanno compreso il nostro sostegno al governo, Monti noi lo continuiamo a sostenere, ma deve adesso prestarci più ascolto», sintetizza Bersani. In che direzione? Dalle urne, è l’analisi, «esce uno stimolo per rafforzare la nostra posizione sulle questioni sociali». Un esempio concreto sono gli esodati (una delegazione Bersani l’ha incontrata in mattinata nella sede del Nazareno), «è un problema da risolvere, irrinunciabile»...(Leggi per intero e dalla fonte cliccando sul titolo)

Bersani: ora Monti ci ascolti (Leggi per intero e dalla fonte cliccando sul titolo)
... Infine, sul piano sociale la questione degli esodati va risolta». Più in generale, il disagio sociale va ascoltato attentamente, dice Bersani...

10 Maggio 2012 - 19:47
(ASCA) - Roma, 10 mag - ''Anche io non capisco'' il ''si' vedra''' del ministro Fornero sugli esodati che non rientrano nei 65 mila per cui il Governo adotta subito una soluzione.
''Bene la proposta sui 65 mila ma non finisce qui'' e ''non possiamo accettare'' che ''se una persona ha stabilito dei patti poi se li vede revocati'' e rimane senza pensione. ''I soldi per questo si trovano: siamo pronti a discutere su dove trovarli''.
E' quanto ha affermato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani intervistato a 'Piazzapulita' su La7.
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Esodati, Bersani: serve ricognizione rigorosa per reperire le risorse necessarie
VIDEO del 10 maggio 2012
Pier Luigi Bersani a margine dell'assemblea 2012 di Rete Imprese Italia



(IRIS) – ROMA, 10 MAG.
Il decreto sugli esodati scatena le proteste del centrosinistra, dopo la presa di posizione dei sindacati. Il provvedimento, infatti, coprirà solo la platea di 65mila lavoratori individuata dal governo. “Il vincolo delle risorse non può essere messo in discussione” ha detto la ministra del Lavoro, Elsa Fornero.

“Per quelli che sono fuori dai 65mila si vedrà, mi prendo tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare” ha aggiunto. Antonio Di Pietro ha replicato con toni duri: “E’ grave che il ministro Fornero continui a giocare sulla pelle dei lavoratori” ha scritto sul proprio blog.
“Bisogna essere dei perfetti irresponsabili, infatti, per affrontare una tragedia sociale, come quella degli esodati, con il criterio della discriminazione e della decimazione. È inammissibile che il governo metta i disperati gli uni contro gli altri” ha accusato il leader dell’Italia dei valori.
Pier Luigi Bersani ha sottolineato che “non si tratta di popolarità o impopolarità: è questione di gente che rimane due anni senza pensione, senza salario, senza ammortizzatori”. “Noi abbiamo qualche idea su come trovare le risorse” ha concluso il segretario del Pd. Stefano Fassina, responsabile Economia dei democratici, ha rincarato la dose: “Il ministro Fornero dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesiche impopolarità possa derivare da iniquità e da errori fatti”.

“Fornero sarà ricordata come il Ministro della consapevolezza, peccato che come ministro del welfare non ne abbia azzeccata neanche una” ha ironizzato infine GiulianaCarlino, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Lavoro.
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Bersani avvisa Monti: leali, ma ci ascolti video
“Certamente noi siamo leali verso il governo, ma chiediamo a Monti che ci si ascolti”. Pierluigi Bersani, segretario del Partito democratico, interviene all’assemblea di Rete Imprese Italia a Roma. “Servono provvedimenti per le imprese – afferma – equità per le aziende. Non capisco questi ritardi francamente” di Manolo Lanaro
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Pd/ Bersani: Pronto a fare candidato premier se sarà necessario
Renzi? Non discuto di primarie mentre esodati sono in crisi
 
Roma, 15 mag. (TMNews) - Pier Luigi Bersani è pronto a correre da candidato premier, se sarà necessario, ma non invocherà lo statuto Pd che prevede l'automatica candidatura del segretario del partito. Bersani lo ha detto durante la registrazione di 'Porta a porta'. "Io se c'è da fare lo faccio. Attenzione bene, io penso che quando qualcuno vuol proprio fare il governante, il dirigente, non è detto che sia il più adatto. Uno che non comprendesse che governare è anche un po' una croce non so se avrebbe tutte le caratteristiche per governare". Di sicuro, ha aggiunto, "non accetto di essere fotografato mentre io con Renzi o con qualcuno sto a discutere delle primarie mentre l'esodato è fuori dalla grazia di Dio perché non gli risolvono i problemi. Faremo la direzione e discuteremo. Lo statuto dice che il segretario è il candidato, io non ero d'accordo con questa norma e ho già detto che non invocherò lo statuto, perché non accetto gente che si sceglie da sola". E poi, "se ci sarà una coalizione si deciderà assieme alla coalizione, il Pd la sua proposta la farà non da un notaio ma attraverso un meccanismo di partecipazione interna". Adm
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24 Maggio 2012 - 15:31
(ASCA) - Roma, 24 mag - Occorre una ''ricognizione'' per accertare il numero degli esodati perche' questo ''e' un problema che va assolutamente risolto''.
Lo ha affermato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani parlando ai cronisti a Montecitorio.
''Con Damiano stiamo mettendo a punto una nostra proposta di legge'' ha detto Bersani sottolineando che ''c'e' un buco strutturale nella riforma. Si puo' ovviarlo ma deve essere chiaro che si devono mettere delle risorse. Non si puo' liquidare la questione dicendo siamo arrivati fin qui perche' non ci sono risorse: e' una cosa inaccettabile''.
Di tutto questo Bersani ha confermato di avere parlato con Monti e di sperare in una soluzione soddisfacente. ''Per noi e' una questione irrinunciabile''.
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Fosse anche una sola persona...

24 maggio 2012
Roma - Occorre una “ricognizione’’ per accertare il numero degli esodati perché questo «è un problema che va assolutamente risolto». Lo dice Pier Luigi Bersani parlando con i cronisti alla Camera, aggiungendo che «anche se riguardasse una sola persona, il problema va risolto». 
«Il decreto del ministro Fornero che risolve il problema di 65 mila persone non può bastare. Nessun lavoratore, tra quelli rimasti senza lavoro e che hanno visto allontanarsi anche di 5 o 6 anni il momento della pensione, può essere lasciato solo»: cosìCesare Damiano, capogruppo Pd nella commissione Lavoro di Montecitorio. 
«La commissione Lavoro della Camera - fa sapere - ha cominciato la discussione di una nostra proposta di legge, sottoscritta da tutti i partiti che sostengono il governo, che si propone di allargare la platea dei lavoratori che potranno beneficiare dei vecchi requisiti pensionistici». Anche Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Pd critica il decreto definendolo «inadeguato». 
«L’errore compiuto dal governo nel decreto Salva-Italia va corretto interamente. Nessuno va escluso. L’iniquità profonda e le condizioni drammatiche di centinai di migliaia di uomini e donne vanno affrontate subito. Non possono rimanere - sottolinea - nell’incertezza. Le risorse per coprire la spesa vanno trovate attraverso l’innalzamento dell’imposta sui capitali evasi e scudati». 
«Perché - si domanda - si può cancellare il patto con chi ha 40 anni di lavoro alle spalle o 1200 euro al mese, e non si può rivedere il vergognoso accordo fatto da Berlusconi, Tremonti e Bossi con i grandi evasori per 105 miliardi di euro?».
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Lavoro: Bersani, servono modifiche ma se governo pone fiducia la votiamo
28 Maggio 2012 - 18:36
(ASCA) - Prato, 28 mag - Sulla riforma del lavoro servirebbero delle modifiche, ma ''se il governo mette la fiducia noi naturalmente discutiamo fino all'ultimo, dopodiche' la sosteniamo. Questo e' stato il nostro impegno''. Lo ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani, rispondendo a una domanda dei giornalisti a margine dell'assemblea dell'Unione industriale pratese. Pero', secondo Bersani, servirebbero ancora delle modifiche: ''Su quella legge - ha detto - la priorita' e' riuscire, come abbiamo cercato di convincere a fare, a dare un pochino piu' di spazio al sistema degli ammortizzatori per i giovani e a trattare un po' meglio il lavoro parasubordinato. Queste sono le cose su cui non siamo ancora soddisfatti. Dopodiche' nell'insieme adesso e' ora di occuparsi anche di altre cose: gli esodati, la politica industriale, non possiamo stare tutta la vita sulle regole del lavoro'', ha concluso.
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Al traguardo il decreto sugli esodati. Poi toccherà agli «esodandi»

articoli di Giorgio Pogliotti e Marco Rogari, Davide Colombo
ROMA - Arriverà all'inizio della prossima settimana, e comunque entro la fine di maggio, il decreto interministeriale sulla salvaguardia previdenziale dei 65mila lavoratori cosiddetti «esodati». A garantire che il provvedimento è sostanzialmente pronto è stato ieri il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, prima dell'ultimo incontro tecnico con i sindacati. Che restano critici sulla soluzione adottata dal Governo.
Sempre la prossima settimana, più precisamente mercoledì, entrerà nel vivo alla Camera la partita sugli «esodandi» (i lavoratori che nei prossimi anni transiteranno per la mobilità lunga). I capigruppo della maggioranza, infatti, incontreranno Cgil, Cisl, Uil e Ugl in commissione Lavoro con l'obiettivo di individuare una soluzione per garantire l'uscita con i requisiti in vigore prima del varo della riforma Fornero anche alla platea che l'Inps ha stimato in 130mila lavoratori e i sindacati in 300mila. Proprio Fornero ieri ha sottolineato che «non tutti i problemi sono risolti», ma «si risolvono con la buona volontà di tutti, trovando le risorse necessarie che oggi il ministro non ha a disposizione». Trovare i soldi non sarà facile. Ma a premere non sono soltanto i sindacati. A chiedere con forza al premier Mario Monti una soluzione a tutto tondo del problema esodati è stato ieri il leader del Pd, Pier Luigi Bersani: «Non è accettabile dire che oltre alla quota stabilita non ci sono risorse per gli altri».(Leggi per intero e dalla fonte cliccando sul titolo)

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