mercoledì 27 marzo 2013

Ripristinare miglioramenti ingiustificatamente cancellati

Esodati: decreto Fornero?
Con Marialuisa Gnecchi dico: ripristinare miglioramenti ingiustificatamente cancellati

Nella legge di stabilità avevamo ottenuto che i prosecutori volontari fossero salvaguardati anche se, dopo l’autorizzazione ai versamenti volontari dei contributi, avessero continuato a lavorare.
Era stato fissato un limite: queste persone non dovevano aver guadagnato più di 7.500 euro su base annua dopo il 4 dicembre del 2011 o aver trovato un lavoro a tempo indeterminato. Nel decreto attuativo del governo, ora all’esame delle commissioni speciali di Camera e Senato, questa possibilità viene cancellata: vengono esclusi tutti i prosecutori volontari che abbiano lavorato dopo l’autorizzazione. Secondo il ministero del Lavoro, anche chi ha avuto l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria 10 o 15 anni fa, per essere salvaguardato, non dovrebbe aver mai lavorato, salvo che nel periodo successivo al 4 dicembre 2011 e con il limite dei 7.500 euro annui di cui sopra. Questo è inaccettabile e non può essere tollerato che un miglioramento conquistato nella legge di stabilità dopo un’aspra battaglia parlamentare venga annullato dal decreto con una interpretazione peggiorativa.
Il risultato, non risolutivo, di salvaguardare 130 mila lavoratori, che abbiamo raggiunto nell’ultimo anno, non può essere messo in discussione. Per il Pd risolvere il problema di chi è rimasto senza reddito a causa degli errori della riforma delle pensioni Monti-Fornero deve essere un dei punti centrali per il programma del nuovo governo.

mercoledì 13 marzo 2013

Dall'assemblea degli eletti del Pd preoccupazione per esodati

Comunicato stampa
Esodati, Fassina: "Chiedo incontro con Fornero e vertici Inps"
di Stefano Fassina, pubblicato il 11 marzo 2013
Dall'assemblea degli eletti del Pd di oggi a Roma è emersa forte la preoccupazione per i lavoratori e le lavoratrici esodate, contributori volontari e tutte le altre tipologie di casi colpiti dagli interventi sul sistema pensionistico.
In particolare, dagli incontri fatti nelle scorse settimane in tutta Italia con tante persone in condizioni drammatiche, risalta l'incertezza sulla situazione dei lavoratori e delle lavoratrici salvaguardate.
Per provare a chiarire il quadro, una delegazione di deputati e senatori del Pd chiederà nei prossimi giorni un incontro al Ministro Fornero e ai vertici dell'Inps.

sabato 9 marzo 2013

Contribuisci al cambiamento

Cara elettrice, caro elettore,

il risultato elettorale ha fatto emergere con chiarezza quanto forti siano le ripercussioni della crisi più grave dal dopoguerra a oggi e quanto perentoria sia la richiesta di cambiamento.

Le primarie aperte per la premiership, con oltre tre milioni di votanti, e le primarie per la scelta dei parlamentari che hanno eletto moltissimi giovani e donne sono state il tentativo di dare una risposta nel segno della partecipazione, del civismo e del rinnovamento.

Il centrosinistra non ha ottenuto alle elezioni la possibilità di formare da solo il governo del Paese, ma è maggioranza assoluta alla Camera e relativa al Senato.

Tocca dunque a noi la responsabilità di fare una proposta che sia all'altezza delle aspettative dei cittadini.

Per questa ragione proponiamo un programma di governo basato su otto punti che qualifichino e chiariscano il senso del cambiamento che vogliamo per l'Italia. Proposte di fronte alle quali ciascuno si assumerà la responsabilità di dire un sì o un no davanti al paese.

Sono progetti sui quali è bene che vi sia un pubblico dibattito, alla luce del sole ed è utile il contributo e la partecipazione di tutti. Questo è il link con la descrizione del primo provvedimento: Per un'Italia onesta. Altri ne seguiranno. Vi chiedo di leggere le proposte, discuterle, commentarle, diffonderle, sostenerle e se lo ritenete opportuno contribuire a migliorarle con i vostri suggerimenti compilando il questionario.

Vi chiedo di essere parte attiva del dibattito su queste proposte per un governo del cambiamento all'altezza della crisi sociale e politica che l'Italia sta attraversando. ll primo tema riguarda l'onestà, pubblica e privata. E' il primo passo da fare: la ricostruzione dell'Italia onesta che tutti desideriamo, con norme più dure contro ogni forma di corruzione, il falso in bilancio e l'autoriciclaggio.
Pier Luigi Bersani


PRIMO PIANO
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Copertina

Per un'Italia onesta

Misure per la lotta alla corruzione e il falso in bilancio

pubblicato il 7 marzo 2013 , 307 letture


8 punti - Giustizia  giustizia_img
La corruzione è uguale alla disoccupazione: è la gamba zoppa della nostra economia. Nella classifica dei Paesi più corrotti l’Italia è al 72° posto su 178. Al pari della Bosnia, peggio del Ghana. A causa della corruzione le aziende investono sempre meno in Italia e le imprese nazionali subiscono un danno di crescita fra il 25 e il 40%. Significa meno lavoro e meno ricchezza. Il Partito Democratico combatte la corruzione in Italia con un disegno di legge che prevede pene e sanzioni più severe su: falso in bilancio, concussione, corruzione, ricettazione, traffico di influenze illecite.
 
DISEGNO DI LEGGE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CONCUSSIONE, CORRUZIONE, TRAFFICO DI INFLUENZE ILLECITE, AUTORICLAGGIO e FALSO IN BILANCIO, scambio elettorale; PENE ALTERNATIVE ALLA DETENZIONE; MISURE PER LA DEFLAZIONE DEL PROCESSO PENALE
La lotta alla corruzione è diventata una priorità nelle agende politiche internazionali, anche per effetto della profonda crisi che coinvolge le più avanzate economie mondiali: il diffondersi delle prassi corruttive, minando la fiducia dei mercati e delle imprese, determina, tra i suoi molteplici effetti, una perdita di competitività per i Paesi.
Il raffronto tra i dati giudiziari (denunce e condanne) e quelli relativi alla percezione del fenomeno corruttivo evidenzia un rapporto inversamente proporzionale tra corruzione “praticata” e corruzione “denunciata e sanzionata”: mentre la seconda si è in modo robusto ridimensionata negli ultimi venti anni, la prima è ampiamente lievitata, come dimostrano i dati sul Corruption Perception Index di Transparency International, le cui ultime rilevazioni – rese note lo scorso 5 dicembre - posizionano l’Italia al 72° posto (a pari merito con la Bosnia) su 178 Paesi valutati, con un peggioramento rispetto alla precedente rilevazione, che ci vedeva al 69° posto (a pari merito con il Ghana e la Macedonia), con ciò riscontrandosi un progressivo aggravamento della corruzione percepita negli ultimi anni.
Analoga tendenza registra la Banca mondiale, attraverso le ultime rilevazioni del Rating of control of corruption (RCC), che collocano l’Italia agli ultimi posti in Europa e con un trend che evidenzia un costante peggioramento negli ultimi decenni.

I costi, anche solo percepiti, del fenomeno corruttivo sono enormi:

- quelli “economici” sono stati stimati dalla Corte dei conti (nella relazione del procuratore generale aggiunto per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2012) in circa 60 miliardi di euro;
- particolarmente pesante, poi, è l’impatto di questi costi sulla crescita del Paese, perché la corruzione diffusa altera, innanzi tutto, la libera concorrenza e favorisce la concentrazione della ricchezza in capo a coloro che accettano e beneficiano del mercato della tangente a scapito di coloro che invece si rifiutano di accettarne le condizioni;
- la sola discesa nella classifica di percezione della corruzione provoca la perdita del sedici per cento degli investimenti dall’estero;
- le imprese che operano in un contesto corrotto e che devono pagare tangenti crescono in media quasi del 25% in meno di quelle che non devono affrontare tale problema; mentre le piccole imprese hanno un tasso di crescita delle vendite di oltre il 40% inferiore rispetto a quelle grandi;
- vi sono, poi, i costi indiretti, di non agevole quantificazione economica, ma ugualmente rilevanti, quali quelli derivanti dai ritardi nella definizione delle pratiche amministrative, nonché dal cattivo funzionamento degli apparati pubblici e dei meccanismi previsti a tutela degli interessi collettivi;
- non sono da trascurare, infine, i costi di sistema, non misurabili in termini economici, ma fondamentali perché minano i valori che tengono insieme l’assetto democratico, quali, tra gli altri, l’eguaglianza, la fiducia nelle Istituzioni e la legittimazione democratica delle stesse.

L’entità del fenomeno corruttivo e la sua percezione sociale ne impongono una prioritaria valutazione all’interno di un intervento che sia al tempo stesso razionalmente condiviso ed efficace sul profilo preventivo e sanzionatorio, allo scopo, soprattutto, di favorire l’attrazione degli investitori stranieri.

Si ritiene, pertanto, indispensabile intervenire sotto i seguenti profili:

1) ripristino, nell’art. 317 codice penale (concussione per costrizione), della equiparazione tra pubblico ufficiale e incaricato di pubblico servizi, perché non ha senso punire soltanto il primo, quando lo stesso comportamento può essere posto in essere da un concessionario di un servizio pubblico (RAI, ENI ecc.) con effetti parimenti devastanti sull’etica dei rapporti.

2) La limitazione della punibilità dell’indotto nella fattispecie di cui all’art. 319 quater nel caso in cui la promessa o la dazione di denaro o altra utilità è funzionale al conseguimento di un indebito vantaggio da parte del privato.

3) Elevazione, nell’art. 346-bis (traffico di influenze illecite) della pena, che viene equiparata a quella per il reato base di millantato credito; in effetti chi si avvale illecitamente dell’influenza che ha presso un funzionario pubblico o un politico, con il quale ha un rapporto sostanziale di collegamento, è pericoloso almeno quanto chi vanta un rapporto preferenziale che non ha.

4) Applicazione dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici a tutti i soggetti che comunque compiano delitti contro la pubblica amministrazione sotto ogni forma (corruzione, concussione, peculato, traffico di influenze illecite, millantato credito ecc.). Prolungamento della durata dell’interdizione temporanea per un periodo ampio anche in corso di indagine.

5) Irrogazione di una pena specifica per il reato di autoriciclaggio, che nell’attuale ordinamento viene considerato un comportamento meramente consequenziale al delitto presupposto, mentre con evidenza costituisce un illecito autonomo: ad esempio, oggi, inammissibilmente, il trafficante di droga che trasferisca all’estero le somme che ha conseguito in Italia, come frutto del reato, non può essere punito per questa ulteriore attività illecita. Analogamente oggi non è punito l’evasore che trasferisca all’estero quanto ha sottratto all’erario.

6) Soppressione della necessità della querela per la punizione della corruzione tra privati, perché l’attuale previsione che richiede, appunto, per procedere contro questo reato, la querela di parte e il danno patrimoniale alla società determina un’eccessiva limitazione della punibilità di condotte capaci invece di generare gravi alterazioni nel mercato e nella libera concorrenza.

7) Modifica dell’art. 416 ter (scambio elettorale politico mafioso), con l’inserimento di “qualunque altra utilità” oltre e in alternativa all’erogazione di denaro quale corrispettivo della promessa di voto.
Infografica 8 punti - Giustizia

mercoledì 6 marzo 2013

Gli esodati nell'intervento di Dell'Aringa alla direzione PD del 6-3-2013

Alla direzione nazionale del PD del prof. Dell’Aringa; riprende chiarissimamente il tema degli esodati come tema da risolvere in ben 2 passaggi del suo intervento che dura 6 minuti.  VIDEO
Sono da sentire tutti; interessante oltre alla questione che ci sta a cuore anche una serie di ragionamenti sull’incapacita’ di trasmettere con precisione, chiarezza e decisione i temi e gli impegni programmatici della campagna elettorale del PD alla gente, ragionamenti che si potrebbero definire una sorta di “autocritica” non sui contenuti ma sui modi).

martedì 5 marzo 2013

Gli esodati per L'Italia Giusta scrivono a Bersani

BERSANI NON DELUDERCI !

Niente patti con il PDL : se volevano fare le riforme che occorrono potevano farle prima. La legge elettorale l’hanno fatta  e non l’hanno voluta cambiare. Le situazioni sociali le conoscono e non hanno fatto niente, lo sappiamo bene noi esodati. Con noi il loro segretario non ha voluto neanche parlare. Nonostante quello che scrivono i giornali questo partito ed il berlusconismo sono ridotti all’osso, avendo perso oltre la metà dei voti dal 2008 ad oggi.

Niente governi del Presidente  : l’ultimo governo del Presidente è stato pagato a caro prezzo dalle lavoratrici e dai lavoratori italiani ed anche dal PD. Un governo del Presidente darebbe, inoltre, la possibilità al Movimento 5 stelle di restare ancora una volta con le mani libere a fare i “grilli parlanti”.

Noi ti conosciamo perché ti abbiamo incontrato a più riprese e ci siamo confrontati sul tema difficile e drammatico degli esodati. Allora ti dicemmo che ci avevi riconciliato con una politica che sa ascoltare e sa cercare risposte, noi siamo sempre di questo parere e perciò ti chiediamo di non deluderci.

Domani avrai una Direzione di partito difficile nella quale qualcuno sarà pronto a dire che, in fondo, un governo del Presidente che fa le cose che servono si può fare. A queste persone non gli sono bastate la Bicamerale ed un anno di Monti. Lo stesso Grillo ogni giorno tira fuori il nome di un presidente del consiglio di un governo PD-PDL perché sa che in questo modo il suo progetto di distruzione delle istituzioni democratiche avrebbe buona sorte.

Il risultato elettorale ha detto che siamo stanchi di alchimie politiche, se non si può trovare una mediazione in parlamento per un governo che faccia le riforme sulla moralità, sul lavoro e che possa risolvere i drammi sociali aperti (ti ricordiamo i cassa integrati senza finanziamento della cassa da ottobre, i licenziati prossimi alla pensione fuori da qualsiasi deroga alla manovra Fornero, gli esodati ancora fuori dalle deroghe e quelli che sono nelle deroghe ma ancora non percepiscono la pensione perché l’INPS non chiude le pratiche), allora si torni a votare. I cittadini sapranno individuare le responsabilità di ognuno, partito o movimento.

Non recedere, Bersani, dalla tua posizione di appello alle responsabilità di tutti. Non mollare dall’idea che il Parlamento è sovrano e deve decidere in libertà.

Noi siamo dalla tua parte su questa posizione.

Gli esodati per l’Italia Giusta.

venerdì 1 marzo 2013

 
Se condividi i contenuti dell'Appello per una politica fatta di Comportamenti più etici, di migliore trasparenza, di maggiore partecipazione democratica e di una più forte meritocrazia.
In poche parole se condividi l'idea di una politica più partecipata, trasparente e competente.
SOTTOSCRIVI L'APPELLO DELLA "BUONA POLITICA"
e impegnati perchè venga discusso nelle sedi nazionali e locali del Partito Democratico.
Per sottoscrivere il manifesto basta mandare una mail a buonapolitica.oltre@gmail.com con i tuoi riferimenti oppure vai su facebook Buona Politica Codice
 
giovedì 28 febbraio 2013

In queste ore abbiamo ascoltato sgomenti i commentatori e i leader del Centro Sinistra spiegarci del loro senso di responsabilità, del voto di protesta dei “Grillini”, degli errori di comunicazione della campagna elettorale di Bersani e così via.
Nessuno ha provato veramente a vedere una delle ragioni principali del consenso a Grillo (come già era avvenuto in modo simile anni fà per la Lega, per la Rete di Orlando, e più recentemente per Di Pietro, Civati e Renzi). Una delle ragioni principali di questo successo è la risposta al bisogno di partecipazione diretta delle persone al processo decisionale e di coinvolgimento nel movimento politico. Una risposta che porta con se un altro bisogno fondamentale che è quello di sostituire una classe politica fatta di tuttologi o d’apparati auto referenziali posta in confronto ad una classe sociale nata nel trentennio 60/80 che ha dovuto superare mille difficoltà attraverso l’acquisizione di sempre maggiori competenze, fuori dalla politica, e che si vede marginalizzata da apparati largamente incompetenti o inadeguati.
Alcune delle chiavi vincenti dei 5 stelle sono state il mettere le competenze al primo posto, l’ascolto dei diretti interessati che diventano proposte politiche, la definizione delle proposte in gruppi specifici e competenti, l’organizzazione decisionale circolare e di base.
Nel Centro Sinistra ci si è illusi che bastasse optare per le primarie, ed è stato importantissimo averle fatte, per dare una risposta definitiva al bisogno immenso di partecipazione diretta dei cittadini. Non è così.
Dopo il voto si ritorna nei circoli e si ritrova un ambiente pressoché inutile dal punto di vista delle scelte politiche, perché tutto viene deciso in via gerarchica e in piccolissimi gruppi o da singole personalità.
Nei circoli spesso trovi un ambiente impermeabile agli slanci di partecipazione e di costruzione politica e, al massimo, disponibile a farti distribuire qualche volantino il cui contenuto, spesso generico, è comunque calato dall’alto. Nei luoghi oggi teoricamente deputati alla partecipazione le competenze specifiche e professionali diventano un problema, anziché una risorsa, perché pongono interrogativi e propongono soluzioni non compatibili con gli equilibri faticosamente costruiti dalle varie correnti interne.
Tutto questo è veleno per la democrazia e le primarie, da sole, non sono più un antidoto efficace anche perché ora, contrariamente a pochi mesi fa, c’è un’alternativa (il movimento 5 stelle) che, a questo immenso bisogno di partecipazione diretta, da risposte apparentemente e praticamente coerenti e appaganti.
La nostra convinzione è che sia indispensabile “discutere e adottare nuovi comportamenti” coerenti e in grado di soddisfare il bisogno di partecipazione e di sostituzione di classi dirigenti non più adeguate.
Non galleggiare ma adottare subito nuovi modi di agire può essere un segno di protagonismo del Partito Democratico, del Centro Sinistra e dei loro militanti e dirigenti.
L’avevamo già detto nel 2011 con il manifesto della Buona Politica. Nessuno vuole più prendere parte ad un rito, ma trovare il proprio modo di partecipare direttamente all’insegna del concetto principale: la condivisione. Relazioni e non gerarchie, reti e non piramidi, perché tutti quelli che hanno qualcosa da dire (e si sentono di dirlo) possano farlo. Per rivitalizzare una partecipazione democratica e diffusa occorre rendere prioritaria e rafforzare la presenza territoriale del partito e il rapporto con i cittadini.
I circoli di base e tematici devono essere il luogo principale di decisione programmatica e di selezione dei gruppi dirigenti, perché è il luogo più vicino ai militanti e cittadini. Tra i nostri obiettivi ci sono la valorizzazione della partecipazione e della militanza, la comprensibilità, la trasparenza e la tracciabilità delle decisioni. Bisogna dimezzare i parlamentari e ridurre i consiglieri Regionali e Comunali. Occorre dimezzare i rimborsi elettorali ai partiti a livello nazionale e dare ai circoli, per funzionare e creare ascolto e dialogo con i cittradini, il 50% delle risorse raccolte dal tesseramento e dai rimborsi elettorali.
Non solo regole, però: altrettanto importanti sono lo stile, i comportamenti e le modalità di rapporto tra politica e cittadini. Gli statuti del Partito Democratico dovranno prevedere l’incompatibilità per doppi o tripli incarichi che dovranno essere dati partendo da competenze e curriculum, bisogna garantire competenza e un’equa rappresentatività negli organismi direttivi, nonché nelle candidature alle elezioni a qualsiasi livello, di donne, giovani e migranti, dovranno esserci organismi imparziali di controllo dei comportamenti etici di tutti i rappresentanti eletti in qualsiasi contesto e non potranno essere candidati indagati o condannati o chi ha conflitti d’interessi.
Nei comportamenti della politica sono diventate desuete o hanno perso di valore molte parole che dovrebbero essere alla base di un corretto vivere civile e di un rapporto trasparente tra rappresentanti e rappresentati che fanno parte della stessa comunità, sia essa un partito, un circolo, un comune o l’intero stato: Onestà, Partecipazione, Democrazia, Meritocrazia.
E’ giunto il momento di provare a dare l’esempio e riempire quelle parole dandogli una concretezza e un senso, facendole diventare i simboli dei comportamenti da tenere in politica.


IL CODICE DELLA BUONA POLITICA
 

CODICE DEI COMPORTAMENTI

DEMOCRAZIA E PARTECIPAZIONE

Le primarie, svolte sulla base di rose di merito e competenza votate dai militanti nei circoli e on line, sono lo strumento di selezione per le candidature alle elezioni politiche ed amministrative.
I candidati a responsabilità di partito non devono essere eletti su indicazione dei dirigenti in carica ma votati dagli iscritti, sulla base di sulla base di rose di merito e competenza votate dai militanti nei circoli e on line. Nell’assegnazione degli incarichi tematici la priorità è per chi è in possesso di capacità e competenze specifiche.
Chi viene eletto dai cittadini ad un incarico pubblico “monocratico” termina quel mandato prima di candidarsi ad altri incarichi.
I luoghi decisionali principali sono i circoli territoriali e i circoli tematici. Tutte le proposte programmatiche e tutte le proposte partono dai circoli. Le proposte che non hanno almeno un consenso di due terzi dell’assemblea provinciale passano per una votazione nei circoli territoriali e tematici con voto diretto e on line.
Occorre dotare i circoli di reali risorse economiche per sviluppare azioni sul territorio e vicino ai cittadini per questo: la metà delle risorse del tesseramento e dei rimborsi elettorali vanno ripartiti tra i circoli territoriali e tematici in base ai risultati ottenuti.
A livello regionale e nazionale tutte le decisioni che non hanno i due terzi di consenso nell’assemblea nazionale o i due terzi di consenso nel forum tematico nazionale, eletto dai circoli tematici provinciali, passano dal voto delle assemblee regionali.
Deve essere consentita la promozione di referendum consultivi indetti dagli iscritti.

MERITOCRAZIA E RINNOVAMENTO

Devono essere incompatibili i doppi incarichi istituzionali e ci deve essere separazione tra incarichi di partito e istituzionali.
Si deve garantire sempre una equa rappresentatività a tutti i livelli di donne, di giovani e di migranti.
Limite massimo di due mandati per parlamentari, incarichi amministrativi e di partito.
Applicazione di standard di valutazione sull’operato di eletti e nominati ad incarichi pubblici. Non va ricandidato chi non raggiunge, secondo la commissione di garanzia, standard medi di valutazione.
Gli organismi istituiti su temi specifici hanno voce in capitolo sulle singole materie e devono essere consultati preventivamente e obbligatoriamente e le posizioni in dissenso devono sempre poter essere espresse.

TRASPARENZA E ONESTA’

Si dimezza il numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali e comunali.
Il compenso dei parlamentari e dei consiglieri regionali si porta a quello di un sindaco di una città capoluogo e tutti gli incarichi pubblici e in società partecipate non possono superare tale soglia.
Si dimezza il finanziamento pubblico ai partiti e si elimina quello ai gruppi e/o partiti che non si sono presentati alle elezioni o non hanno avuto eletti in parlamento.
I condannati in via definitiva per reati gravi e/o di corruzione, concussione o d’abuso di posizione pubblica non devono avere più accesso a incarichi pubblici.
Gli indagati e i condannati in primo grado, per reati gravi e/o di corruzione, concussione o d’abuso di posizione pubblica, non sono candidabili sino a sentenza definitiva.
Ogni eletto o rappresentante politico e istituzionale presenta annualmente il proprio stato patrimoniale alla commissione di garanzia che verifica l’inesistenza di conflitti d’interessi.
Per evitare che il controllato nomini il controllore il Partito Democratico si dota di organismi di controllo amministrativo e ispettivo, esterni, autonomi e mai indicati dagli organi esecutivi.
L’aspirante candidato parlamentare deve dichiarare in quale misura, se eletto, intende proseguire con il proprio impegno professionale e, in ogni caso, non può esercitare nessun altra attività nel tempo previsto per l’impegno parlamentare.
Negli enti o società gestite dal pubblico vanno nominati esperti e non politici.
 

martedì 26 febbraio 2013

Alza la posta! Lettera a Bersani

Buongiorno segretario,
ora tutti, in particolare nel PD, ti staranno tirando per la giacca: “ti avevo detto che stavi troppo su Vendola”, “sei stato troppo a dire che avresti fatto l’alleanza con Monti”, “era meglio se alle primarie usciva Renzi”, “si doveva votare a dicembre 2011” e compagnia cantando.
Io ho spento il televisore perché tutti i commenti sono fatti sul perché il centro sinistra non ha vinto, utilizzando categorie analitiche un po’ vecchie. Nel senso che i commentatori partono da se stessi e da quello che pensano, nessuno guarda cosa è accaduto. Ed allora ti dico quello che penso.
Il PDL è al minimo storico, la Lega è ridotta ad un partito del 4%, il Centro non è riuscito nel suo ennesimo tentativo di rieditare la “balena”. La sinistra fuori dalla coalizione progressista è sparita dal parlamento. Tutti i partiti subiscono un ridimensionamento.
Vediamo i numeri rispetto alle scorse elezioni: il centrodestra perde 18 punti in percentuale, il centrosinistra 8 punti.  Parlare di vittoria di Berlusconi mi sembra esagerato! Così come la perdita del centrosinistra è consistente.
Nel corso della campagna elettorale hai ripetuto più volte che  punti centrali del prossimo governo sarebbero stati l’onestà e la moralità ed il lavoro. E forse sei stato leggero nel non spiegare fino in fondo cosa significa questo. E per inciso, e poiché c’entra, io vorrei farti notare che il PDL va fortissimo in Sicilia, Campania, Calabria, Puglia e Lombardia: è un caso? C’entra qualcosa un governo che fa della moralità e della legalità un suo principio “basico”?
La presenza forte sulla scena del Movimento 5 stelle non è forse la richiesta fortissima di legalità e moralità? Non è forse anche la richiesta di meno austerità e più lavoro? Non vedi nell’antieuropeismo del Movimento 5 stelle una insofferenza profonda verso le politiche di austerità e rigore dell’europa degli ultimi decenni?
Ed allora io leggo questa tornata elettorale da un altro angolo. Il 55% degli italiani ha voglia di moralità, onestà e sviluppo, di questi il 25.55% non crede che la coalizione progressista sia in grado di farlo. Pensano che sia come tutto il resto della “casta politica”.
Tu porterai in parlamento una squadra rinnovata al 70%, con il 40% di donne. Tutta gente nuova e spessissimo giovane.
Queste cose messe insieme possono dire che siamo sull’orlo di un baratro di ingovernabilità, di sfascio del paese. Ma possono anche essere l’occasione perché questo paese riparta. Alza la posta!
Presentati alle camere con le proposte minime essenziali e che tutti aspettano: legge anticorruzione vera, taglio delle spese della politica vero (che sono gli stipendi ed il numero dei parlamentari, ma anche le cliniche di bellezza, i crediti agevolati ai parlamentari ed ai loro parenti, i veri e propri privilegi cose che i cittadini non sopportano forse più degli stipendi alti), possibilità ai comuni di investire, freno alla finanza. Non devo elencarti cose che hai detto in campagna elettorale e che sai benissimo, e per un po’ pensa di meno allo spread  ed alla speculazione finanziaria.
Io penso che ci voglia coraggio e radicalità perché, anche nel PD, c’è chi pensa che si debba cambiare poco (magari solo il segretario ed il candidato premier). Tu hai le qualità per fare le cose non ti mancano né coraggio né radicalità. Fatti dire no dagli altri, ma non mollare soprattutto sulle idee e le cose da fare.

Cordiali saluti

Emilio De Martino
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Ps non dimenticare gli esodati.

domenica 24 febbraio 2013

Codurelli: il voto al PD per garantire stabilità

Il voto al pd per garantire al paese stabilita' - non il voto di protesta
In questi giorni d'intensa campagna elettorale ho girato ovunque, dai mercati a incontri organizzati ma altrettanto incontri quotidiani con chiunque. Ho passato ogni giorno di questa campagna elettorale, come ho sempre fatto, dimostrando con le parole e con i fatti che NON è vero che siamo tutti uguali. Tanta la rabbia per le enormi difficoltà quotidiane, disperazione di chi è senza lavoro, senza lavoro per i figli, grande paura per il futuro, tanta sfiducia verso la politica e verso tutto. Tutto comprensibile stante la situazione di crisi tremenda che sta attraversando il paese e non solo. Ho cercato di parlare con tutti senza trovare giustificazioni assurde per ciò che in questi anni non è stato fatto e l'urgenza di affrontare l'emrgenza economica e morale. Ho cercato con forza di sottolineare quanto sia importante l'esercizio del voto in un momento così cruciale, per questo oggi più che mai dove prevale la responsabilità rispetto ad un voto di protesta, il paese ha estremo bisogno di stabilità e alleanza omogenee per mettere mano finalmente alle riforme che il nostro paese da tanto, troppo tempo aspetta, non è più tempo di favole e promesse che qualsiasi sprovveduto dovrebbe capire che non potranno essere mantenute. Film già visto.
Altrettanto è stato costante il contatto con i tanti, tanti esodati, i senza lavoro lasciati soli dalle osannate "riforme" Fornero, mai interrotto il filo costruito in quest'anno difficile, ancora oggi Francesco mi chiedeva lumi sull'impegno futuro del partito prima di dare il suo voto. Ho rassicurato lui come ho fatto con tantissimi altri, senza un Pd forte e con una buona maggioranza le tante modifiche che ancora sono da fare diventerebbero un miraggio, tante le abbiamo fatte in quest'anno, ( le trovate nell'opuscolo lilkato) dalla soluzione definitiva degli esodati, alla modifica su più aspetti della manovra pensioni: flessibilità in uscita a penalizzazioni assurde per chi ha 40 anni di contributi e la mazzata verso le donne. Il tutto assieme al lavoro come priorità fa parte del programma del PD, per la sua attuazione occorre però che vinca la responsabilità e la prospettiva, non le proteste fine a se stessa.
Infatti, ben oltre 200 esodati hanno firmato un appello al voto per il Pd, proprio per questoli ringrazio, perché penso sia questo il giusto e importante strumento di correta pressione chiedendo un impegno preciso al Pd qualora, come ci auguriamo, vincerà e governerà.
L'APPELLO: "Abbiamo l'occasione di far vincere le nostre ragioni Evitiamo di farci mettere fuorigioco Esodati per l’Italia Giusta: le ragioni di una scelta Il 24 e 25 febbraio si svolgeranno le elezioni politiche per scegliere il governo che guiderà il nostro Paese nei prossimi 5 anni. Dovrà essere una legislatura impegnata a riscrivere alcuni capisaldi della vita civile. La scuola, la giustizia, la politica, i meccanismi per scegliere il governo, la moralità della vita pubblica e così via saranno i temi sui quali i cittadini misureranno il nuovo governo. Ma la legislatura prossima dovrà essere soprattutto quella che rimette al centro della scena il lavoro e l’economia reale". http://esodatiperbersani.blogspot.it/2013/02/noi-esodati-per-litalia-giusta.html

venerdì 22 febbraio 2013

Comitati degli esodati incontrano l'On. Damiano a Torino


Incontro dei Comitati degli Esodati
 con l’on. Cesare Damiano
a Torino il 15 febbraio 2013

Il 15 febbraio 2013 si è svolto a Torino presso la sede regionale del PD Piemonte un incontro tra l'on. Cesare Damiano ed alcuni comitati di esodati, appartenenti alla Rete dei Comitati. All’incontro erano presenti, per il Comitato Dirigenti Esodati, il coordinatore Alessandro Costa e tutti i membri di Torino e provincia, per il Comitato Esodati e Precoci d'Italia il coordinatore Claudio Ardizio, per il Comitato Esonerati PA il coordinatore Giovanni Zappalà. L’incontro è durato circa un’ora e mezza, dalle 15.30 alle 17.00. I Comitati hanno consegnato e presentato all’on. Damiano i documenti unitari, che rappresentano l’attuale "piattaforma" di richieste di tutti i Comitati della Rete ("La Rete dei Comitati degli Esodati chiede al PD una soluzione condivisa" e "Situazione Esodati al 7.2.13", in allegato)
In particolare, si sono poi affrontate le tematiche relative agli esodati (cessati per accordi individuali o collettivi, contributori volontari, licenziati) e agli esonerati (lavoratori delle pubbliche amministrazioni statali e regionali in esonero dal servizio)
Per quanto riguarda gli esodati, i Comitati hanno richiesto quali siano le soluzioni proposte dal PD per risolvere le seguenti criticità:

1. Tutelare tutti gli esodati che maturano i requisiti per la pensione entro il 31.12.2018

2. Risolvere le problematiche di capienza dei contingenti delle 3 leggi già approvate

3. Togliere il limite di 7500 euro per il ri-lavoro dopo il 30.6.12

4. Tutelare i licenziati che maturano i requisiti per la pensione entro il 31.12.2018

L’on. Damiano ha confermato innanzi tutto il proprio massimo impegno nella prossima legislatura per la soluzione dei problemi, proseguendo il lavoro sinora svolto nella Commissione Lavoro della Camera, in Parlamento e nei confronti dei mezzi di informazione lungo tutto l’iter parlamentare delle leggi sinora approvate.

Rispetto ai punti indicati, l’on.Damiano ha sottolineato che:

1. Gli esodati in totale sono stati valutati in 390.000, di cui 130.000 salvaguardati dalla attuale legislazione. Ne rimangono 260.000, di cui però – come risulta dai dati INPS - circa 90.000 non rappresentano un problema in quanto non costituiscono oneri (p.e. requisiti maturati al 31.12.2011, data di decorrenza uguale nella vecchia e nuova normativa, ecc.). Quelli effettivamente da salvaguardare rimarranno circa 170.000. Per essi c’è un forte contrasto sulle soluzioni: la soluzione Ichino è per ASPI e/o rioccupazione, la soluzione Damiano prevede la pensione con le vecchie regole. Occorre dire che anche all’interno del PD c’è chi sostiene la soluzione Ichino, per quanto la soluzione Damiano sia quella ufficiale.

2. Si dovrà senz’altro ottenere di salvaguardare tutti coloro che rientrano nelle 3 leggi finora approvate, anche se superassero la quota di 130.000 unità. Al momento attuale sembra prevedibile uno sforamento limitato e solo per la quota-parte relativa alla mobilità.

3. Il vincolo dei 7500 euro per il ri-lavoro dopo il 30.6.2012 è stato frutto di una trattativa, imposto per limitare i numeri e perciò gli oneri delle coperture necessarie. E' stato chiarito definitivamente che il suo calcolo si effettua solo su redditi relativi a attività svolte dopo il 30.6.2012. Difficile la rimozione del vincolo, al limite una correzione della cifra.

4. La problematica dei licenziati è nota al PD, soprattutto per le piccole aziende senza ammortizzatori, tema pesante come oneri, ma da affrontare.

Nel corso della riunione sono stati trattati altri argomenti, come:

• Esonerati della amministrazioni pubbliche regionali, non salvaguardati: il tema riguarda fortunatamente piccole quantità, si sono già fatti incontri per risolvere.

• Ricongiunzioni: altro tema collettivo che il PD ha affrontato ripristinando una situazione di non onerosità per le domande ante Luglio 2010.

• "Quindicenni" e "Usuranti": sono state evidenziate le richieste avanzate per raggiungere la salvaguardia completa per entrambe le categorie di lavoratori.

L’on. Damiano ha ancora ribadito che la battaglia per gli esodati è uno dei temi che porterà avanti con costanza e determinazione. L'approccio ai problemi però non potrà che essere progressivo, affrontandoli e risolvendoli via via nel tempo. Per correggere gli errori della riforma Fornero si procederà ad aggiustamenti "col cacciavite".

L’incontro è stato vissuto positivamente dai partecipanti e ci si è lasciati con l’impegno di proseguire la collaborazione con altri incontri de visu a Roma, Bologna o Torino.

E’ stata inoltre proposta la costituzione di un gruppo strutturato, composto dagli esodati che condividono le idee e la linea politica del Partito Democratico, da organizzare dopo le elezioni, in modo da intrattenere un rapporto costante e organico con il PD.
 

giovedì 21 febbraio 2013

Un contributo importante


Caro *****,
tu sei esodato, e quindi capisco la tua rabbia e la tua incazzatura, ma purtroppo indignarsi non basta.
Bisogna scegliere, bisogna partecipare perché se non si partecipa non si conta NULLA !! Se ragioniamo con la rabbia, non andiamo da nessuna parte.
La realtà è che le leggi si fanno in parlamento ed in parlamento decide la maggioranza; la maggioranza è quella che esce dalle urne, almeno sino a che c'è questa bellissima Costituzione per la quale molti hanno dato la vita.

Cosa mi proponi tu per cambiare ?
§  di non votare ? … no grazie, così decidono gli altri per me
§  di votare una lista di centro o centrodestra ? … non grazie, non rappresentano i lavoratori, gli esodati, gli emarginati, i precari, ecc.
§  di votare il miliardario Grillo? … no grazie, io non voglio sfasciare tutto, voglio cambiare, penso che sinistra e destra esistono ancora e penso che i sindacati non vanno eliminati
§  di votare la lista Ingroia? ..non grazie, io voglio una sinistra che si candida per governare.

Al PD possiamo fare tutte le critiche che vogliamo:
§  possiamo dire che doveva fare più opposizione e chiamare il suo popolo alla lotta
§  possiamo dire che ha smarrito le sue origini e si è fatto condizionare dal liberismo
§  possiamo dire che forse era meglio andare subito al voto
§  possiamo dire che ha erroneamente avuto troppo senso di responsabilità per la paura che l'Italia facesse la fine della Grecia
§  possiamo fare tutte le critiche che vogliamo,

ma
non possiamo dimenticare che in parlamento la maggioranza è sempre quella di centro destra, quella che gli italiani hanno votato.
Per essere realisti e per non prenderci in giro da soli, penso che oggi l’unica coalizione che potrà cambiare qualcosa per noi è quella PD-SEL.
Noi abbiamo bisogno che alle prossime elezioni vinca la coalizione progressista e di sinistra, che vinca il PD e contemporaneamente una forte Sinistra che nella coalizione è rappresentata da SEL (Sinistra Ecologia e Libertà), partito che oggi non è in parlamento.
Tutto il resto è solo pura fantasia, populismo, cambiare tutto per non cambiare niente, sfasciare tutto per ... arretrare e poi pagare sempre noi.
Ognuno è comunque libero di pensare e decidere quello che vuole, l’importante è non lamentarsi dopo.
Ciao da Beppe Ferrante
aderente al “Comitato Lavoratori in Mobilità ma Senza Pensione”
di Torino
 

domenica 17 febbraio 2013

Noi, Esodati per l'Italia Giusta

Abbiamo l'occasione


di far vincere
le nostre ragioni
Evitiamo di farci mettere fuorigioco

Esodati per l’Italia Giusta: le ragioni di una scelta

Il 24 e 25 febbraio si svolgeranno le elezioni politiche per scegliere il governo che guiderà il nostro Paese nei prossimi 5 anni. Dovrà essere una legislatura impegnata a riscrivere alcuni capisaldi della vita civile. La scuola, la giustizia, la politica, i meccanismi per scegliere il governo, la moralità della vita pubblica e così via saranno i temi sui quali i cittadini misureranno il nuovo governo. Ma la legislatura prossima dovrà essere soprattutto quella che rimette al centro della scena il lavoro e l’economia reale.

Noi che abbiamo fatto a suo tempo una scelta di campo vorremmo spiegarne le ragioni, ma prima vorremmo spiegare la nostra posizione su una proposta che pure veniva dal mondo degli esodati, cioè quella della presenza o meno di rappresentanti nelle liste degli schieramenti che si presentano alle elezioni.

Abbiamo detto di no, non siamo stati d’accordo a presentare un candidato alle primarie dei progressisti, non siamo d’accordo sulla presenza di esodati che si presentassero come tali in qualsiasi altra lista.
La manovra pensionistica del governo Monti ha creato il buco sociale degli esodati.
Gli esodati si sono cercati e trovati, hanno organizzato iniziative ed assediato i media fino a che non è stato chiaro a tutti che la loro situazione era uno scandalo per la democrazia. Tuttavia, quello degli esodati è un movimento “a scadenza” che terminerà con la risoluzione del problema, non esprime una posizione della società civile che traguarda al futuro e dà indicazioni comportamentali sui temi sociali. Esprime invece il grandissimo disagio sociale prodotto dalla manovra pensionistica rappresentandone il punto più alto ed evidente.
Il movimento degli esodati non ha bisogno di una “testimonianza” parlamentare.
Troppe volte, nelle politica di questo paese, si è assistito all’utilizzo di rappresentanti del disagio sociale al solo scopo di prendere un po’ di voti in più. Perciò preferiamo non dare spazio ad interpretazioni facilmente strumentalizzabili del nostro movimento.
Gli esodati hanno bisogno di una coalizione che possa governare e quindi abbia i numeri per governare e che abbia nel suo programma ed orizzonte politico la soluzione del problema per tutti gli esodati. Diverse liste dicono che abrogheranno la manovra Fornero ma nello stesso tempo sono sicure di non poter governare. Questo fornisce un alibi comodo ai futuri eletti di queste liste: “Volevo farlo ma non sono al governo”.Noi abbiamo bisogno, invece, che il problema sia risolto perché altrimenti resteremo senza reddito, futuri poveri.

Nel corso del 2012 abbiamo cercato di dialogare con tutti i partiti. Alcuni (PDL, UDC, FLI, Lega), tranne che per l’impegno di singoli parlamentari, non hanno lavorato per noi; altri (IDV) hanno detto che si poteva fare “l’emendamento salva tutti” ma non lo hanno fatto (anche qui addossandone la responsabilità a chi pensava che la strada della risoluzione fosse più complessa – l’alibi che sono pronti a tirare fuori quando, non potendo governare, non riusciranno ad abrogare la manovra Fornero).

Il PD è stato l’unico partito che ci ha proposto una soluzione del problema per tappe e l’ha portata avanti. Il segretario Bersani, oggi candidato premier della coalizione progressista, ha preso l’impegno con gli esodati di risolvere la questione. Noi gli crediamo e gli daremo fiducia non solo perché fino ad oggi l’impegno è stato mantenuto ma anche e soprattutto perché c’è stata una evoluzione nella linea del PD sulla manovra delle pensioni.

Tutti sappiamo che questa è stata approvata anche con il voto determinante del PD e sappiamo che a dicembre 2011 nel PD non era chiaramente individuata e forte una posizione che mirasse alla soluzione del problema esodati ed alla correzione della manovra Fornero. Poi c’è stata discussione nel PD, c’è stata battaglia di idee e si è affermata una linea chiara che ha nel suo orizzonte la soluzione del problema esodati e la correzione della manovra Fornero introducendo criteri di gradualità. L’epilogo più evidente di questa lotta di idee è stata la scelta del senatore Ichino e di alcuni altri di abbandonare il PD.

Perciò noi appoggiamo la coalizione dei progressisti perché è fatta da partiti che sanno discutere e cambiare ed è questa la nostra garanzia più grande. I partiti o movimenti personalistici non discutono, hanno un capo o più capi che decidono (le liste, le posizioni ecc), non ci danno garanzie. Continueremo a sostenere la posizione del PD, che ha avuto come suoi più chiari esponenti Damiano, Gnecchi e Codurelli, perché solo con la sua affermazione avremo la certezza che il nostro problema sarà risolto:la battaglia delle idee si fa anche non essendo iscritti ad un partito ma appoggiando pubblicamente – come abbiamo fatto – la posizione ritenuta giusta. Ed oggi sostenere quella posizione vuol dire battersi perché alle elezioni del 24 e 25 febbraio la coalizione progressista esca vittoriosa.
Roma, 22/01/2013
Per aderire scrivi a: esodati.italiagiusta@libero.it 
indicando nome, cognome, esodato (tipologia), città





  1. Emilio De Martino - esodato Poste - Roma
  2. Ricardo Arturo Letizia - contributore volontario - Roma
  3. Maria Grazia Romano - esodata IBM - Roma
  4. Carlo Filippa - esodato individuale, non salvaguardato - Torino
  5. Andrea Siani - esodato ex IVECO in mobilità per 36 mesi dall’aprile 2012. Avrei maturato la pensione ad agosto 2015, ci andrò nel 2017, con più di 66 anni d’età - Brescia
  6. Piero Pistolesi - esodato settore credito - Roma
  7. Giuseppe Ferrante - ex lavoratore in Mobilità, del “Comitato Lavoratori in Mobilità ma Senza Pensione” - Torino. Il testo è troppo PD oriented. Io voto SEL, ma aderisco perché voglio che vinca la coalizione progressista e di sinistra
  8. Anna Ghigi - esodata Poste - Roma
  9. Beppe Zani - esodato Poste - Brescia
  10. Claudio Bernardini - esodato ex lavoratore della Sidel, delegato FIOM-CGIL - coordinatore del comitato esodati - Parma
  11. Alessandro Costa - esodato ex Telecom Italia - Bologna
  12. Camillo Capone - esodato Enel - Napoli
  13. Luigi Lacchini - Licenziato/Mobilitato Unilever - Lodi
  14. Antonio Senatore - esodato Enel - Napoli
  15. Michele Costantino - Esodato Poste - Bari
  16. Bernardino Seimandi - esodato ENEL - Cuneo (CN)
  17. Antonio Perna - Componente della rete dei comitati, responsabile del comitato mobilitati esodati di Milano, e responsabile dello sportello della camera del lavoro - esodati, mobilitati versatori volontari e licenziati - Milano
  18. Laura Dessupoin - disoccupata dopo tre anni di mobilità ora contributore volontario - Roma
  19. Angelo Moiraghi - Mobilitato che non perfeziona il requisito pensionistico entro il periodo di fruizione della mobilità - Milano
  20. Gaetano Piazza - esodato I.P.Z.S, in mobilità ordinaria - ROMA
  21. Silvana Pelosi - esodata Mobilità ordinaria - Roma
  22. Anna Pieraccini - esodata come “QUINDICENNE”! - Follonica (GR)
  23. Daniele Martella - esodato ENI - Roma
  24. Gaetano Settembre - esodato Poste - Napoli
  25. Luigi Pietro Cesareo - Cessato/Licenziato per fallimento il 31/12/2009 da azienda orafa Brasolin Milano - Dal 2011 contributore volontario. Quota 2080 nel 2016: NON salvaguardato (paletto 2014 per i contributori volontari) - Vermezzo (MI)
  26. Guido Emilio Sansottera - esodato italtel - Milano
  27. Angelo Pace - contributore volontario ex ENEL potenzialmente salvaguardato nei 55.000 - Avigliano (PZ)
  28. Martina Marini - esodata Stock srl. ( industria liquori ) - Trieste
  29. Rosario Previtali - esodato Poste - Bergamo
  30. Vincenzo Di Matteo - Dirigente FS esodato, accordo individuale, contribuente volontari - Palermo
  31. Giovanni Sanna - accordo individuale e contributore volontario - Samugheo (OR)
  32. Rosanna Lerario - esodata Poste -Taranto
  33. Marisa Buldrini - esodata Poste -Roma
  34. Giuliano Colaci - esodato Poste - Roma
  35. Claudio Zaglio - esodato Poste - Sarezzo (BS)
  36. Angela Cavallo - esodata Poste - Roma
  37. Marina Marcantonio - esodata Poste - Trento
  38. Gianfranco Impoco - dirigente Poste esodato NON salvaguardato per 9 giorni - Roma
  39. Nicola Schiattarella - esodo per accordo individuale - Napoli
  40. Maria Di Carlo - esodata Poste - Roma
  41. Anna Aloisio - esodata ENEL, accordo individuale ex art. 410-411 - Napoli
  42. Antonino Femminò - dirigente Poste esodato con accordo individuale - Roma
  43. Luciano Palleschi - esodato Poste - Erba (CO)
  44. Maria Luisa Bonino - esodata Poste - Roma
  45. Maria Cristina Salzano - esodata poste - potenziale salvaguardata tra i 65.000 - Cremona
  46. Giovanni Maina - esodato: non salvaguardato dai decreti per i 65-55-10.000; maturerei i 40 anni di contributi nel 2014, due mesi dopo il termine della mobilità attuale - Avigliana (To)
  47. Matteo La Torre - esodato Poste - Manfredonia (FG)
  48. Teresa Vitale - esodata Poste. Avrei maturato la pensione a marzo 2014, con percezione a marzo 2015. Attualmente fuori da ogni salvaguardia - Maratea (PZ)
  49. Nina Paris - esodata Poste - salvaguardata da legge stabilità (?!?) - Mira (VE)
  50. Milena Rosica - esodata - Roma
  51. Stefania Snaider - esodata in Esonero dal servizio art 72 L. 133/08 (lettera E del decreto Fornero 950 posti) - Roma
  52. Guido Mannino - esodato autorizzato contrib. Volont., ma senza versamenti effettuati, avendo 36 anni di anzianità e quota 96 a Sett. 2012 - Bergamo
  53. Giuseppe Librino - esodato TELECOM ITALIA Salvaguardato tra i 55.000 (?) - Palermo
  54. Massimo Bossi - esodato forse salvaguardato tra i 55.000 - Chignolo Po (PV)
  55. Massimo Mambrini - Accordo Individuale presso Tribunale Civile di Roma - Roma
  56. Francesco Di Fine - Accordo Individuale, Versamenti Volontari - Roma
  57. Sergio Ceccarelli - esodato Poste - Ceprano (FR)
  58. Salvatore Paolucci - esodato accordo individuale ENEL - Napoli
  59. Giuseppe Gerundino - esodato Poste - Montalto Uffugo (CS)
  60. Paolo Salvadori - esodato in CIGS. Probabile salvaguardia 55.000 - Milano
  61. Maria Luisa Fusato - esodata Poste - Roma
  62. Roberto Reali - esodato Poste - Roma
  63. Salvatore Caiazzo - in Mobilità e NON salvaguardato. Requisito per pensione era il 1/07/2015. Adesso? - Napoli
  64. Vincenzo Giacca - esodato Poste dal 2010 - Napoli
  65. Maria Liuni - esodata Poste - Bari
  66. Alfio Cangemi - esodato Poste - Torrenova (Me)
  67. Marina Zadel - esodata a seguito di cessazione per accordi individuali/collettivi automatica (AIA) - Trieste
  68. Antonio Polimene - esodato con accordo individuale (2009), contributore volontario autorizzato ma senza versamenti, riassunto in altra azienda (2010) e licenziato (2012), 39 anni di contributi - (Roma)
  69. Giuseppe De Feo - esodato IBM, quota 96 nel 2012 - Milano
  70. Rosa De Giorgi - esodata Poste - Bari
  71. Saverio Michele Calorio - esodato IBM non salvaguardato - Monleale (AL)
  72. Giuseppe Esposito - in Mobilita e Non salvaguardato - Napoli
  73. Gaetano Paciocco - esodato ENEL con accordo individuale il 31/01/2010 - Napoli
  74. Paolo Paletti - esodato IBM - Roma
  75. Luigi Costanzo - esodato IBM - Chivasso (TO)
  76. Sandro Faraoni - esodato Poste - Roma
  77. Natale Beretta - esodato IBM - Varese
  78. Sergio Conti - esodato e contributore volontario - Sesto Fiorentino (FI)
  79. Antonio Lambertini - esodato su accordo individuale. Quota 96 a Dicembre 2012 . In attesa salvaguardia (55.000) - San Donato Milanese (MI)
  80. Ugo Sannino - esodato accordo individuale - Napoli
  81. Maurizio Marchesini - esodato metalmeccanico in mobilità ordinaria - Brescia
  82. Sandra Nardone - esodata Poste - Roma
  83. Gian Guido Tozzi - esodato IBM - Alessandria
  84. Gabriele Casiraghi - Accordo Individuale e Versamenti Volontari - Lissone (MB)
  85. Enrico Meroni - esodato IBM con accordo individuale. NON salvaguardato - Concorezzo (MB)
  86. Anna Nuzzi - esodata Poste - Nepi (VT)
  87. Francesco Abate - esodato Poste - Roma
  88. Anna Agostoni - esodata IBM, accordo individuale + contributi volontari - Carnate (MB)
  89. Walter Roberto Burini - esodato IBM esodato IBM , accordo individuale. Versato 18 mesi di Contributi volontari - Melzo (MI)
  90. Enzo Bonalume - esodato IBM - Vimercate (MB)
  91. Giuseppe Roberto Piccoli - esodato IBM NON salvaguardato anche se sarebbe meglio dire derubato della pensione e dei suoi dritti dallo stato Italiano a 60 anni di età con 40 anni di contributi versati. L'ultima speranza e' Bersani e la sua voglia di giustizia - Milano
  92. Romeo Bolzonella - esodato IBM Potenziale salvaguardato in attesa lista 65000. Contributore volontario dal 2010. Cessato con accordo dimissioni incentivate nel 2010 - Como
  93. Danilo Beriotto - esodato IBM con accordo individuale e Versamenti vcolontari. NON salvaguardato - Milano
  94. Ezio Intropido - esodato IBM - Milano
  95. Paolo Cammarata - esodato IBM - Pavia
  96. Elisabet De Filippis - esodata IBM - 40 anni di contributi Avrei maturato la pensione a gennaio 2012, con percezione a marzo 2013. Attualmente fuori da ogni salvaguardia - Bergamo
  97. Paolo Dalle Mura - esodato Poste - Camaiore (LU)
  98. Guido Alessio Marzolla - esodato IBM - classe 1952 - contributi volontari pagati nel 2010 e nel 2011 - NON salvaguardato perché in aspettativa non retribuita fino alla data delle dimissioni pattuite (dic 2012) - Monte San Pietro (BO)
  99. Mariolina Palmieri - esodata Poste - Roma
  100. Anna Teresa Roatti - esodato Poste - Bresso (MI)
  101. Marina Valdinoci - esodata Poste - Roma
  102. Aldo Arruzzo-- esodato Poste --Taranto
  103. Carlo Barchiesi - esodato Telecom Italia - Roma
  104. Carmela Genua - esodata Poste - Palmi (RC)
  105. Maria Silveri - esodata Poste - Roma
  106. Silvio De Natale - 1953 esodato contributore volontario non salvaguardato - Udine
  107. Angela Cavallo - esodata Poste - Roma
  108. Antonio Rulli - esodato Poste - Roma
  109. Maurizio Riccioni - esodato Poste - Roma
  110. Enrico Iavarone - esodato Poste - Latina
  111. Luigi Livi - esodato Poste salvaguardato Potenziale beneficiario contributore volontario - Pesaro
  112. Luigi Franchi - esodato con accordo individuale, probabile salvaguardia 55000 - Gallarate (VA)
  113. Angelo Nanni - esodato con accordo individuale e contributore volontario - Pescara
  114. Patrizia Brogi - esodata Poste 2010 contributore volontario - Roma
  115. Elio Spreafico - esodato IBM - Bergamo
  116. Alfredo Giallombardo - esodato IBM - Monterotondo (RM)
  117. Francesco Sarzana - esortato IBM - Lodi
  118. Francesco Rossi - esodato IBM - Milano
  119. Massimo Sacco - classe 1952, esodato IBM con accordo individuale di aprile 2011, messo in aspettativa non retribuita e non contribuita - Milano
  120. Jean Baptiste Ernandez - ex IBM - esodato con accordo individuale, probabile salvaguardia 55000(?) - Torino
  121. Maurizio Tosoni - esodato IBM - Trento
  122. Giovanni Levi - esodato IBM - Bergamo
  123. Roberto Barbon - esodato IBM - Torino
  124. Stefano Brusadelli - esodato IBM - Lecco
  125. Roberto Barletta - esodato, accordo individuale, autorizzato contrib. Volont., versamenti effettuati, 37 anni di anzianità e quota 96 a Luglio. 2012 , ha lavorato come cocopro - Milano
  126. Angelo Volante esodato di Poste Italiane con accordo individuale - Autorizzato ai versamenti volontari. Possibile salvaguardato tra i 65.000 - Cisterna di Latina
  127. Marianna Loi - esodata Poste - Roma
  128. Romano Bonetti - esodato Telecom Italia - Trieste
  129. Sandro Conti - esodato accordo individuale - Torino. Condivido solo in parte quanto scritto ma PD-SEL rappresentano al momento la scelta oggettivamente più concreta per la risoluzione del nostro problema e per un più corretto ed equo approccio alle diverse problematiche che travagliano il mondo. Ho sempre votato a sinistra e questa volta ho anche un motivo personale in più per farlo nuovamente.
  130. Giuseppe Bordello - esodato Oracle - Torino
  131. Vincenzina Rusciano - ex dipendente Enel servizi - Napoli
  132. Ciro Rubino - Dirigente esodato Poste Italiane non salvaguardato per 9 giorni per il paletto decorrenza che maturo al 31 dic. 2014 - Unità per darci forza - Palermo
  133. Vittorio Mannone - Dirigente Trenitalia - Esodato secondo punto g della modulistica - Palermo
  134. Raffaella Patratti - esodata Accordi Individuali - San lazzaro di Savena Bologna
  135. Dionigio Franchi - esodato Accordo Individuale - Verona
  136. Alberto Saroldi- esodato Telecom Italia con accordo individuale - Torino
  137. Bruna Cacciapuoti - Dirigente baby-esodata Poste con accordo individuale - Roma
  138. Giovanni Baudone - esodato Poste - Seravezza (LU)
  139. Maria Teresa Zefelippo -esodata FS - Roma
  140. Germano Mignani - contributore volontario ed esodato - Bologna
  141. Massimo Magistrelli - Accordo Individuale, uscita dall'azienda Telecom Italia il 30 dicembre 2010, co quota 97, Contributore Volontario - Milano
  142. Onorina Casalegno - Esodata, Contributore Volontario, maturati 40 anni di contributi a Marzo 2012, in attesa di sapere se/quando avrò la pensione - Rivalba (TO)
  143. Paola Christillin - esodata Telecom Italia con accordo individuale - Ivrea (TO)
  144. Romualdo Quaglia - dirigente di azienda, contributore volontario non salvaguardato per aver rilavorato con contratto a termine, maturato quota 96 a Giugno 2012 - Fabriano (AN)
  145. Giorgio Casartelli - accordo individuale Maggio 2011, Cessato a Gen 2012 con quota 99 - Como
  146. Paolo Zotta - esodato Accordo Individuale, Contributore Volontario - Caldogno (VI)
  147. Carmelo Cardinale - esodato FS - Palermo
  148. Luigina Cicoira - esodata Poste - Roma
  149. Cherubina Habetswallner - esodata Telecom Italia - Napoli
  150. Roberto Antonini - esodato Carrefour - Torino
  151. Enzo Paolo Nardini - esodato Poste - Forgaria Nel Friuli (UD)
  152. Antonino Conti Nibali - esodato FS, accordo individuale, contributore volontario - Messina
  153. Pasqualino Menei - Dirigente esodato, accordo individuale, Eni - Palermo
  154. Teresa Cirigliano - cessazione 31/08/2011 - Accordo individuale - Torino
  155. Maria Grazia Rao - esodata ex Iveco - Brescia
  156. Paolo Malerba - esodato Poste - Brescia
  157. Gaetano Decorato - esodato Cat. a) - mobilità ordinaria - Milano
  158. Francesco Scognamiglio - esodato Enel - Napoli
  159. Pietro R. Stefanelli - esodato , accordo individuale, contributore volontario - Caserta
  160. Sergio Conti - esodato ex AstraZeneca (farmaceutica), contributore volontario - Sesto Fiorentino (FI)
  161. Italo Medri - esodato Poste - Forli
  162. Anna Mastrolilli - esodata Poste - Roma
  163. Adele Bono - esodata Poste - Brescia
  164. Corrado Martuscelli - esodato ex Mywave Electronics dal 2010, in attesa di salvaguardia nei 65.000 - Cosenza
  165. Moreno Morettoni - accordo individuale e contributore volontario - Roma
  166. Elisabetta Madonna - esodata Poste - Catanzaro
  167. Giovanna Di Fabio - esodata Poste - Martinsicuro (TE)
  168. Maria Campoverde - esodata per accordo individuale - L'Aquila
  169. Antonio Forte - esodato Poste - Napoli
  170. Lucia Putaggio - esodata Poste -Milano
  171. Anna Saggese - esodata Enel - Napoli
  172. Margherita Proietti - esodata Poste - Ancona
  173. Milena Rosica - esodata Poste - Roma
  174. Marco Magri - esodato bancario - Lodi
  175. Susanna Rauber - classe 1954, 31 anni di contributi, esodata per accordo individuale dal 2008. Già da 4 anni senza pensione/ reddito. Se non sarò salvaguardata dovrò aspettare almeno altri 10 anni - Roma
  176. Vivetta Rolla - esodata Poste - Carpi (MO)
  177. Rita Maccioni1953 - esodata su accordo individuale al 31 12 2010 - non salvaguardata ex Enel - Oristano
  178. Laura Dragoni - esodata Telecom Italia, accordo individuale - Roma
  179. Mario Massazza - esodato accordo individuale, contributore volontario - Pino Torinese (TO)
  180. Maria Regina Bortolato - esodata Telecom con accordo individuale - Roma
  181. Cesare Silipo - esodato ENEL, accordo individuale sottoscritto in Assolombarda il 30/12/2010 - Rientro nella decorrenza ma bloccato dal paletto Fornero “non aver avuto altra occupazione”, ho percepito nel 2011 un compenso di 1200 euro (lordi) - Milano
  182. Salvatore Ripoli - esodato Poste - Trebisacce (CS)
  183. Piera Bertoncelli - esodata Poste - Novara
  184. Marina Chialastri - esodata Poste - Roma
  185. Silvana Arena - esodata Poste - Roma
  186. Marco Masciocchi - esodato Poste - Roma
  187. Angela Maria Perciato - esodata Poste - Roma
  188. Riccardo Verde - Esodato ENEL con accordo individuale e Contributore Volontario NON salvaguardato. (40 anni di contributi a Novembre 2014) - Bari
  189. Marco Corona - 58 anni, esodato Enel, 40 anni di contributi a dic. 2012, decreto 55.000 - Solarussa (OR)
  190. Giuseppe Coco - esodato ENEL con accordo individuale e Contributore Volontario - Non salvaguardato (40 anni di contributi a Settembre 2014) - Foggia
  191. Salvatore Piscopo - esodato Poste - Napoli
  192. Enzo Dalla Pria - Esodato il 30/12/2010 a seguito di Accordo Individuale - Venezia
  193. Eduardo Pierno - esodato mobilità ordinaria, dipendente privato - Napoli
  194. Paola Filippelli - classe 1955, in mobilità con accordo collettivo dal 09/04/2008 - Formigine (Mo)
  195. Pietro Chiofi - esodato con accordo individuale (2009), contributore volontario nel 2010, assunto con contratto a tempo determinato per sei mesi nel 2011, disoccupato da novembre 2011 - Roma
  196. Cesare De Sarro - esodato Poste - Alessandria
  197. Giovanni Bavagnoli - cessazione del lavoro il 31/07/2011, non salvaguardato per aver svolto successivamente una attività come CO.CO.CO - Biassono (MB)
  198. Fortunato Mograce - esodato mobilità ordinaria accordo collettivo Telecom Italia - Milano
  199. Lucio Amedeo De Vecchi - esodato Poste - Milano
  200. Silvana Longoni - mobilitato/cessato Siemens - Città?
  201. Fabio Cerruti - esodato Siemens Industry Software (MI) accordo individuale marzo 2011, autorizzato a versamenti contributi volontari settembre 2011 - Genova
  202. Delia Maria Di Pietrantonio - Dirigente esodata Poste - Gubbio (PG)
  203. Flavio Colombo - LICENZIATO per ristrutturazione Panem Italia S.p.A - Sett.2011 - Monza (MB)
  204. Mara Polato - esodata Poste - Lonato del Garda (BS)
  205. Maria Grazia Rao - ex dipendente Iveco, in Mobilità - Brescia
  206. Carlo Pecori - esodato in Mobilità, Iveco Mezzi Speciali - Brescia
  207. Paola Preti - esodata Poste - Città? Ero intenzionata a non dare a nessuno il mio voto, ma ho cambiato idea. Tanti poveri cristi messi ancora più male di me e che in questi giorni sono arrivati a pensare di farla finita. Spero che un voto in più li possa aiutare. Non dimenticate che dietro ad ogni voto c’è una storia e di questi tempi ,non sono storie a lieto fine per cui vi chiedo un grosso impegno per non dimenticare né il presente né la realtà in cui tutti noi viviamo
  208. Francesco Raineri - esodato Poste - Imperia
  209. Vittorio Carbonari - esodato Poste - Messina
  210. Anna Teresa Roatti - esodata Poste - Bresso (MI)
  211. Silvana Vassalini - esodata Poste -  Brescia