sabato 22 dicembre 2012

Un'affettuosa targa ricordo per Bersani

Gli esodati delle poste ringraziano.
Pubblicato in data 21/dic/2012
http://www.youdem.tv/ - Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani riceve da una delegazione di esodati una targa di apprezzamneto per il lavoro svolto sinora.
Youdem ha filmato la consegna a Bersani ed ha dato rassicurazione del suo impegno, e sarà tanto più ampio quanto più ampia sarà la vittoria alle elezioni.
 

martedì 4 dicembre 2012

Grazie!


Ciao,            
Grazie! 
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato alle primarie, a quanti mi hanno sostenuto e a quanti mi hanno scelto.
Una grande dedica la voglio fare ai 100.000 volontari che hanno reso possibile queste straordinarie giornate di festa per la  democrazia. Spero che ora possiate riposarvi un po'.
Questa esperienza dimostra che un grande partito popolare non può esistere senza organizzazione, senza una presenza diffusa, senza di voi.
Grazie
 Da oggi parte una nuova avventura. Ci vedrà tutti protagonisti, questo viaggio lo faremo assieme, non c'è l'uomo solo al comando, si governa con il popolo.
Bisogna essere sereni e forti. Mettiamoci energia e mettiamoci anche un po' di allegria. 
Grazie per quel che avete fatto e, ancora di più, per quel che farete.
a presto,
Pier Luigi Bersani
www.bersani2013.it
 
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sabato 1 dicembre 2012

Con la penna e con il cuore


Ciao,      
domani, domenica 2 dicembre, torna a votare per Pier Luigi Bersani. Potrai votare per il ballottaggio dalle 8 alle 20. Porta con te il certificato di elettore del centrosinistra, un documento d'identità e la tua tessera elettorale.
 
Ricorda anche ai tuoi amici di tornare a votare. Ti bastano pochi click:
 
1) Clicca qui  per pubblicare questo tweet: "io voto #Bersani #pb2013 #primariecsx", se vuoi tagga tre tuoi amici di twitter
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Oggi, alle 17, Bersani sarà al Teatro Vittoria di Torino per l'ultima tappa della campagna elettorale. Puoi seguire la diretta su youdem.tv e bersani2013.it
 
a presto,
la redazione
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venerdì 30 novembre 2012

VADEMECUM PER IL BALLOTTAGGIO DI DOMENICA 2 DICEMBRE

VADEMECUM PER IL BALLOTTAGGIO
DI DOMENICA 2 DICEMBRE
Il ballottaggio di domenica 2 dicembre è la giornata conclusiva del vostro lavoro su tutto il territorio italiano. Purtroppo qualcuno ha voluto rovinare lo spirito delle primarie con strumenti al limite della legalità che ci siamo dati. Anche per questo dobbiamo fare in modo che la giornata di domenica si svolga nel migliore dei modi.
Sul sito della coalizione di centrosinistra "Italia bene comune" troverete la delibera ufficiale predisposta dal Coordinamento nazionale delle primarie in merito alle richieste di registrazione pervenute negli uffici elettorali il 29 ed il 30 novembre.
Vi elenchiamo brevemente le avvertenze principali:
  1. Si vota domenica 2 dicembre dalle 8.00 alle 20.00.
  2. Potranno votare solo coloro che si sono registrati entro la data del 25 novembre e che risultino negli elenchi che il coordinamento provinciale invierà a tutti i presidenti di seggio.
  3. Coloro che hanno smarrito il certificato di elettore del centrosinistra, così come coloro che si sono registrati on line o tramite gli uffici elettorali ma non hanno potuto votare al primo turno, potranno votare solo se compresi nell'elenco che sarà fornito al presidente di seggio dal vostro coordinamento provinciale.
  4. I rarissimi ed eccezionali casi di persone che non si sono registrate entro il 25 novembre possono votare solo se hanno avuto l'autorizzazione dal vostro comitato provinciale. Questi casi verranno comunicati ai presidenti di seggio. Non sarà quindi possibile votare solo con la stampa della richiesta di iscrizione.
Per tutto quello non è spiegato in questa nota, potete fare riferimento al vademecum ufficiale predisposto dalla coalizione di centrosinistra "Italia bene comune".
Il giorno delle votazioni il Comitato nazionale Bersani 2013 sarà aperto dalla mattina alle 7.30 sino alla conclusione delle operazioni di voto.
Abbiamo predisposto un gruppo di volontari che risponderà ad ogni vostra richiesta di assistenza. Sono raggiungibili ai seguenti numeri:
PER QUALSIASI COMUNICAZIONE IL COMITATO NAZIONALE BERSANI RIMANE COMUNQUE RAGGIUNGIBILE AL NUMERO 06/6796988.

Esodati Bresciani per Bersani

Esodati Bresciani per Bersani

Siamo alcuni esodati bresciani e tra di noi le situazioni sono diverse per provenienza e condizione di esodo: accordo individuale (per i postali), o accordo collettivo (mobilità, come all’IVECO e all’IVECO mezzi speciali).
Non siamo qui perché militanti, iscritti o semplici elettori del PD, anzi, molti di noi non hanno mai votato PD.

Siamo qui per sostenere i nostri diritti, motivandoli, facendo riferimento ad un documento condiviso tra esodati.
Perché partecipiamo alle primarie del centrosinistra e votiamo Bersani.

Nella nostra condizione di esodati è una scelta “obbligata” perché Bersani è l’unico segretario di partito che ha incontrato noi esodati, che ha accettato di ascoltarci e accolti anche quando ci siamo presentati senza preavviso, confrontandosi sul tema, garantendo l’impegno anche personale e proponendo soluzioni che sta portando avanti.
Attualmente Bersani è l’unico politico che, se diventasse Presidente del Consiglio, interverrebbe sulla riforma delle pensioni non solo per risolvere la questione degli esodati, ma anche per introdurvi i correttivi e le gradualità che mancano.

Coi Parlamentari che lo sostengono in queste primarie, gli esodati hanno un rapporto quotidiano. Questi parlamentari sono:
Cesare Damiano, Maria Luisa Gnecchi, Lucia Codurelli, (commissione lavoro della Camera) Pier Paolo Baretta, (commissione Bilancio).

Il rapporto è stato stretto e proficuo in tutti i passaggi di questa incredibile situazione, dal DECRETO-LEGGE 6 dicembre 2011, n. 201 (il cui titolo era:Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”).
A distanza di un anno lasciamo ricercare a chi si diletta di aghi nei pagliai le tracce della Crescita, ma soprattutto dell’Equità.

Noi abbiamo capito subito che in quel provvedimento NON c’era equità.
Dall’impotenza provata in quei giorni, quando ci sentivamo soli, socialmente cancellati, con l’opinione pubblica che plaudeva alla ritrovata capacità del governo dei tecnici nell’intervenire tempestivamente in una situazione di sfacelo della Nazione e nella quale noi potevamo essere solo un effetto collaterale o vittime di un fuoco amico.

Da quei giorni di immediate, ma poche e inefficaci iniziative sindacali, e nel coro univoco dei parlamentari e dei mezzi di informazione che erano acriticamente a favore di ciò che veniva perpetrato ai nostri danni, non riuscivamo a capire come mai non ci ascoltassero;
da quei giorni nei quali ci sentivamo addossata, dai tecnici e super esperti al governo, la vergogna di essere stati dei profittatori sociali, accusati di essere fra le cause, (forse la principale), dei conti che non andavano bene, ci siamo autoreclusi davanti al PC a scrivere le nostre ragioni, a cercare se ce ne fossero altre, ai timidi contatti con le prime e-mail da qualche parte d’Italia.

In quei giorni la notizia che l’On. Codurelli, (di Lecco), si dimetteva, perché sentiva il peso di questa iniquità, ha aperto uno spiraglio nel quale  ci siamo ritrovati in molti.
Noi siamo stati tra i numerosissimi esodati che, da tutta Italia, le hanno chiesto di restare, di ritirare quelle dimissioni, perché ci sentivamo rappresentati da quel tipo di sensibilità.

Nel frattempo, tra di noi, sono partiti i primi tentativi di organizzare qualcosa e con propositi estremi: “incateniamoci davanti al ministero”, oppure “andiamo sulla Madonnina di Milano, su qualche gru o qualche tetto”, come molti, in quel momento, stavano facendo.
Da quei giorni di disperazione ad oggi abbiamo fatto dei passi in avanti.

Mai avremmo pensato di trovare, fuori dal sindacato, tra i parlamentari, persone capaci di rapportarsi quotidianamente con chiunque, (senza chiedere una sola volta “credenziali politiche”), di ascoltare le situazioni e cercare le modalità per la loro soluzione.
Il rapporto con Damiano, Gnecchi, Codurelli e Baretta è sempre stato schietto, non ci hanno mai raccontato frottole. (Li abbiamo sfiniti con le nostre e-mail!).

·       Già da gennaio-febbraio ci hanno sempre detto che la strada per una soluzione sarebbe stata lunga, ma l’avrebbero percorsa.

·         Il Decreto Legge della Fornero prevedeva salvaguardie per 50mila esodati.

·       Nella sua conversione in legge, grazie ad ordini del giorno di Damiano e che furono ripresi nella discussione del cosiddetto decreto  Milleproroghe,  il numero salì a 65mila e questi erano TUTTI, secondo la Fornero.

·       Durante la fase del Milleproroghe (febbraio) lo scambio di e-mail tra i comitati degli esodati, che nel frattempo erano sorti in Italia, (ora sono una quindicina,) e i parlamentari, con le bozze e le correzioni degli emendamenti da proporre, furono numerose e frenetiche e rimbalzarono sui blog e i forum di discussione consentendo un ulteriore sviluppo nel dibattito parlamentare.

·       A seguito della manifestazione sindacale di aprile e la polemica innescata sul numero degli esodati, (Fornero insisteva sui 65mila e il Sindacato diceva 350mila), fu pubblicato un documento dell’INPS con il numero di 390mila.

·       Come esodati siamo andati più volte alle sedi nazionali dei partiti (PDL, UDC, IDV) ma il solo segretario di partito che ha accettato di ascoltare le nostre ragioni è stato Bersani.

·       Successivamente proprio Bersani ha chiesto di trovare la soluzione per gli esodati, minacciando di non votare i famosi “compiti a casa” che Monti voleva mostrare in Europa.
Improvvisamente il Governo ha abbandonato il numero magico dei 65mila e ne ha aggiunti altri 55mila (a proposito, quel decreto del 5-10-2012 non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e ciò ritarderà tutte le decorrenze dei termini per l’individuazione di chi sarà tra i salvaguardati: è normale?).

·       Intanto noi ci chiedevamo: «Sarò io l’esodato n° 120millesimo e uno, quello che, anche avendone diritto, resterà fuori

·       Poi la “spending review” e legge di stabilità, passando dalla proposta di legge Damiano nr. 5103.

·       La 5103 è arrivata al voto in commissione lavoro della camera unificando le proposte di PD, PDL, Lega Nord e IDV, ma anche dei Sindacati, (non solo confederali), e dei comitati degli esodati; prevedeva l’uscita dal concetto di numero per riportarla a quello del diritto.

·       La proposta, purtroppo, ha trovato l’opposizione e del governo e del PDL, accodandosi alla posizione della Ragioneria dello Stato senza ricercare soluzioni alternative alla sua copertura.

·       Ora la proposta giace in parlamento; la legge di stabilità ha introdotto dei piccoli correttivi modificando il concetto di quantità in salvaguardia di intere categorie (tutelando all’incirca altre 10mila persone).

·       Inoltre viene istituito un fondo (come esodati lo avevamo suggerito ancora ad aprile, ma la nostra ipotesi era che venisse gestito dall’INPS come fondo previdenziale). Il fondo appena costituito rappresenta uno strumento utile alla salvaguardia di tutti.Ha valenza di tutela e non di assistenza. Infatti è stata tolto il termine “assistenziale” contenuto nella proposta governativa. In esso sono convogliate le risorse già stanziate, (attualmente di circa 9 miliardi e 700 milioni che saranno spalmate in un arco temporale che arriverà fino al 2020).
Può essere rinnovato e rifinanziato: stabilendo la spesa, di volta in volta, ha minori problemi di copertura.
I risparmi che potrebbero prodursi su questo stanziamento restano al fondo.
Viene così superata la norma introdotta da Tremonti, secondo la quale tutti i risparmi prodotti sulle previsioni di spesa andavano automaticamente a coprire il debito pubblico.
Adesso la Legge di Stabilità va all’esame del Senato e… non staremo solo a vedere.

·         A proposito di equità …
Questo fondo sarà finanziato anche ricorrendo, eventualmente, ad una non rivalutazione delle pensioni superiori 6 volte il minimo.
Ci chiediamo: perché si possono toccare le pensioni 6 volte il minimo e non i redditi oltre i 150mila euro?

Ci sono questioni che “agitano” gli esodati.
La prima è una domanda che si insinua dall’inizio della vicenda nel “corpo” degli esodati. Perché il PD non si è opposto subito? Perché non ha battuto i pugni sul tavolo del governo? Perché ha concesso la fiducia al governo Monti? Perché ha votato la riforma Fornero?
ALTRI LO HANO FATTO, (ad esempio contro la patrimoniale, contro gli ipotizzati interventi su taxisti e farmacisti), il PD non lo ha fatto o perlomeno non lo ha fatto con la stessa determinazione.

Ma Bersani, dicevamo, ci ha ascoltato, e proposto soluzioni, mostrandoci che c’è una politica che sa ascoltare i cittadini, c’è una politica che trova il suo motivo principale nello stare in mezzo alla gente ed ai suoi problemi, nel guardare le persone “all’altezza degli occhi” (come dice Bersani).

Cosa che non fa Renzi. Gli esodati d’Italia hanno seguito gli spostamenti del suo camper ed in alcune occasioni hanno cercato di avvicinarlo per porgli la domanda: “Come intende risolvere il problema degli esodati?”.
Difficile è stato ricevere la DOVUTA attenzione. I più fortunati, all’auditorium di Roma, si sono sentiti rispondere che la riforma della pensione è sacrosanta e va bene, ma bisogna risolvere il problema degli esodati. Qualcuno gli ha chiesto «Come?». Non c’è stata risposta se non una richiesta di indirizzi e-mail a cui, avrebbe sostenuto, sarebbero pervenute risposte compiute ed argomentate: ad oggi siamo ancora in attesa di queste risposte.

Tra i suoi ispiratori in questa materia ci sono i senatori Morando e Ichino. Quest’ultimo ha presentato una proposta di legge che, secondo lui, risolverebbe buona parte del problema degli esodati prevedendo il ritorno al lavoro degli over 55.
Una proposta che cozza contro la mancanza di lavoro per i giovani, contro le intenzioni dei datori di lavoro che, (ne siamo la prova vivente), preferiscono buttar fuori anziché assumere in questa fascia d’età.

Cozza anche contro il buon senso, perché è ovvio che per far assumere queste persone si devono prevedere incentivi così forti che facciano costare pochissimo questi lavoratori.
Logica vorrebbe che la Ragioneria dello Stato, di fronte a mancati introiti, anche stavolta dirà che non c’è copertura. O no?

Spesso Bersani dice nei suoi interventi che le foglie nuove nascono da alberi con radici profonde.
Radici che ti fanno reagire quando il diritto viene calpestato.

Radici, i valori che ci hanno unito e che ci permettono ancora oggi di stare insieme e di dire che non molleremo la presa fino a che l’ultimo degli esodati non avrà ritrovato la serenità e la tranquillità che merita.
Esodati: PERSONE, NON NUMERI, CON UNA PROPRIA STORIA, UN PROPRIO PASSATO, UN PRESENTE, E, SI SPERA, UN FUTURO IN CUI RITROVARE LA SERENITA’ E LA TRANQUILLITA’ CHE QUESTA SCELLERATA RIFORMA HA TRASFORMATO IN UN INCUBO.

Esodati Bresciani per Bersani
Brescia 29-11-2012

Primarie Pd, cestinate molte giustifiche


Primarie Pd, cestinate molte giustifiche

IL BALLOTTAGGIO. Chi non ha esercitato il proprio diritto domenica scorsa, potrà farlo in occasione della sfida Renzi-Bersani accreditandosi in queste ore. Da ieri ci si può segnalare: a Brescia sospese le ammissioni su chi ha usato domenicavoto.it solo 28 le richieste accettate
I sostenitori del centrosinistra si preparano a scegliere fra Bersani e Renzi: domenica il ballottaggio che sperano in una affluenza crescente e in registrazioni dell'ultim'ora in grado di far realizzare una miracolosa rimonta (servirebbero almeno 300 mila voti), dall'altra i bersaniani, che vedono vicino il traguardo e attendono il responso dei comitati provinciali sulle ammissioni. Sullo sfondo anche il tentativo (molto meno caldo) di convincere gli elettori di Sel, che stando all'endorsement di Vendola dovrebbero andare su Bersani. IERI il comitato bresciano ha annunciato che sono state accettate 28 documentazioni. Verranno chieste invece delle specifiche su altre 30, mentre i rifiuti sono stati «tanti», ma al responsabile Michele Bondioni non è stato possibile quantificarli, anche perchè ha detto: «si tratta soprattutto delle richieste arrivate via mail (ieri in tarda serata si parlava di oltre duemila, ndr), mentre sul giudizio di quelli che hanno utilizzato il sito domenicavoto.it attendiamo il pronunciamento dei garanti». Al di là del fair play dei contendenti nell'ultimo duello televisivo - in cui l'argomento delle regole non è stato affrontato - è tuttavia chiaro a tutti che il tema delle registrazioni e delle ammissioni in queste ore sta facendo fibrillare il Pd soprattutto di parte renziana. E ieri lo stesso candidato ha pubblicato online il sito domenicavoto.it con un format da inviare per chiedere la registrazione preventiva. Ma come detto le richieste avviate attraverso questo sistema sono state sospese. LA PARTITA, tutta politica, è in corso. Domenica a livello nazionale i voti sono stati 3,107 milioni. In provincia di Brescia 53.214. Tra le curiosità il passaggio tutto politico degli «Esodati per Bersani» che ieri presentando il loro comitato hanno candidamente detto: «non siamo qui perchè militanti, iscritti o semplici elettori del Pd, anzi, molti di noi non hanno mai votato Pd». A fronte delle polemiche sull'inquinamento del voto che sembrava essere un'esclusiva di Renzi viene da chiedersi quale sia il giudizio su questa ammissione organizzata. Il Coordinamento Nazionale ha deliberato che «coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell'impossibilità di registrarsi all'Albo degli elettori entro la data del 25 novembre 2012 alle ore 20, ovvero quanti entro quella data non abbiano completato la registrazione on line, possono completare la registrazione o registrarsi all'Albo degli elettori della Coalizione Italia bene comune, nei giorni 29 e 30 novembre 2012». Oggi quindi è l'ultimo giorno per agire. Deve essere motivata l'impossibilità di registrarsi, ad esempio: motivi familiari, motivi di salute, motivi di lavoro, viaggi all'estero. Entro sabato 1 dicembre l'elettore dovrà essere informato rispetto all'esito della sua richiesta e al seggio in cui poter eventualmente votare. In caso di esito positivo l'elettore può recarsi al seggio con documento di validità e copia della email (o del fax di risposta) ricevuti. Da Brescia, dove in via Risorgimento si sta lavorando da ieri all'analisi delle domande (ed oggi si avrà un primo responso sull'accoglimento o meno delle giustifiche) gli organizzatori delle primarie hanno fatto pure sapere che chi vuole iscriversi ha la possibilità di mandare un fax allo 030315407 o una mail a brescia@primarieitaliabenecomune.it giustificando la sua mancata registrazione precedente, oppure presentarsi direttamente in via Risorgimento. Un comitato di 3 persone vaglierà le richieste. Per l'ammissione serve l'approvazione da parte di tutti e tre.

Giovanni Armanini

Lettera ad un amico renziano

Lettera ad un amico renziano
Data: 2012-11-29
Caro amico renziano, non so perché tu abbia scelto di votare Matteo Renzi, noi abbiamo votato Bersani e abbiamo scritto perché, e non è di questo che vogliamo parlarti.

Però vorremmo che tu capissi come la condotta di Renzi durante queste primarie sia stata esecrabile e come abbia fatto un danno soprattutto a te e a tutte quelle persone che si sono fidate di lui.

Lui non avrebbe dovuto esserci. Statuto veltroniano alla mano il Pd può candidare alle primarie di coalizione solamente il segretario; Renzi si sarebbe trovato di fronte alla scelta fra uscire dal Pd e candidarsi o rimanerci e non potersi candidare. Poi l’Assemblea Nazionale ha derogato allo Statuto appositamente per permettergli di candidarsi. Renzi non ha richiesto la deroga, non era nemmeno presente là dove veniva votata nonostante l’invito ad esserci, non ha mandato nessuno dei suoi a votarla: la deroga c’è stata perché Bersani l’ha voluta fortissimamente, anche contro il parere di molti suoi fedelissimi, per andare a sciogliere un nodo politico invece di mantenere una pace artificiale1. Se avesse voluto trincerarsi dietro alle regole quello sarebbe stato il momento.

Ma tu, amico renziano, non lo ricordi quel momento. Perché il giorno prima ed il giorno dopo la votazione della deroga2 è iniziata la storia delle regole che avrebbero ammazzato la partecipazione.

Tralasciando le polemiche sul doppio turno, cessate appena si è reso conto che sarebbe stato controproducente una sua eliminazione, Matteo Renzi ed il suo staff hanno volontariamente creato confusione sul funzionamento della registrazione. Prima dicendo che l’Albo sarebbe stato pubblicato online3, portando questa polemica fin davanti al Garante per la Privacy, dove tutto è si è concluso quando è stato confermato che, no, non sarebbe stato pubblicato.

Successivamente hanno fatto credere che questa registrazione fosse un passaggio burocratico nuovo e contraria alla partecipazione, sostenendo che luogo (ed alcuni anche data) della registrazione non potessero coincidere e che comunque fosse una procedura complicatissima e degna della Russia sovietica.

Non era vero: la normale procedura di registrazione di tutte le altre primarie4 è stata separata dal voto per consentire, appunto, di anticiparla e risparmiare tempo. Ma a centinaia di migliaia di persone è stato possibile registrarsi al momento del voto, grazie al lavoro di migliaia di volontari in tutta Italia (fra i quali anche io, nel mio piccolo).

Questa strategia non ha pagato: mentre sostenitori di altri candidati e semplici militanti hanno dato il proprio tempo per aiutare il maggior numero possibile di persone a registrarsi, ai suoi sostenitori Renzi ha detto che votare sarebbe stato difficile, complicato (quando non pericoloso per il rapporto con la propria clientela) e di conseguenza non c’è stato un forte investimento dei suoi comitati nei volontari per la raccolta di iscrizioni. Anzi, quei volontari spesso erano visiti come L’Apparato, il nemico. Perché se è vero che parte del Pd vede Renzi come un corpo estraneo è anche vero che si è comportato come corpo estraneo ostile ai militanti e volontari del centrosinistra.

Avendo spaventato e scoraggiato i suoi sostenitori dal registrarsi, sia fisicamente che online, nei venti giorni precedenti al voto come nel giorno stesso, Renzi si è trovato con sondaggi pieni ed urne vuote ed un gap non più recuperabile, regolamento alla mano. E allora stracciamolo questo regolamento.

Ha agito per trasformare una deroga eccezionale per chi nella finestra di ventun giorni per registrarsi fisicamente od online non ce l’ha fatta in un metodo sistematico per tentare di recuperare il gap, violando il Codice di Comportamento5 con un annuncio a tutta pagina sui quotidiani nazionali, roba che non costa proprio proprio come un pieno del camper, non firmato, di taglio finto istituzionale e dando un’informazione falsa:

“Anche chi ha votato al primo turno può farlo al ballottaggio richiedendo la registrazione.”

Questo non è vero nel novantanove percento dei casi. Per farlo inoltra ad un sito della Fondazione Big Bang di Renzi che, attraverso un form, automatizza la richiesta di registrazione, suggerendo anche delle “scuse” per richiederla. Questo va a rompere il meccanismo che avrebbe dovuto essere basato sulla buona fede.

C’è anche la questione non marginale del possesso dei dati. Chi usa quel sito sottoscrive questa clausola:

“Il Titolare del trattamento dei dati personali è la Fondazione Big Bang, via Cavour,37 Pistoia, che si avvale dei propri dipendenti e collaboratori incaricati allo scopo.”

Uno crede di registrarsi per le primarie ed invece dà i suoi dati ad uno dei candidati che, chi lo sa, potrebbe usarli per altri tentativi di scalata all’interno del Partito. O al suo esterno.

Vedi, caro amico renziano, il candidato di cui ti sei fidato ha più volte preso a calci la realtà al fine di risultare perseguitato ed una volta scoperto l’effetto controproducente di tutto ciò ha deciso di stracciare il regolamento, un regolamento che ha sottoscritto, ed approfittarne per fare un po’ di banca dati personale.

Vuoi davvero votare qualcuno pronto a far saltare unilateralmente le regole una volta che le ritiene a suo giudizio sbagliate? Vuoi davvero aiutare qualcuno pronto a stracciare il centrosinistra ed il difficile equilibrio che si è costruito attorno alle primarie perché ha paura di perdere?

Lo so, ti piacerebbe che le istanze che ha portato avanti vincessero. Ma non è questa la persona giusta, purtroppo. E non sarai il solo. Dal 3 dicembre persone che la pensano come te cominceranno ad organizzarsi per il futuro, attorno a persone migliori.

Ma, caro amico renziano, non votare questa persona domenica.

giovedì 29 novembre 2012

A ragion veduta

Domenica 25 novembre ho partecipato alle primarie del centrosinistra votando Bersani. Dopo il confronto TV di mercoledì 29 la mia convinzione si è rafforzata ed il 2 dicembre voterò per Bersani. Perché:
  1. Bersani ha riconosciuto i limiti della riforma delle pensioni e si propone di introdurne dei correttivi. A Renzi sta bene come sta. Sugli esodati poi Bersani ha dovuto ricordare a Renzi della nostra esistenza e ricordargli anche che vanno salvaguardati.
  2. La prima cosa che farà Renzi se vince il ballottaggio è “scaricare” Vendola. Noi abbiamo bisogno invece di più sinistra, le ricette della destra sono fallite. Bersani-Vendola è una alleanza che può spostare verso il lavoro ed i lavoratori l’asse della politica
  3. Se Bersani va ad incontrare Obama dopo averlo salutato gli chiede di sedersi e ridiscutere l’acquisto degli F35. Renzi si è infuriato su questo, lui ad Obama chiederebbe in prestito Romney, dal momento che Berlusconi non è più presentabile!
  4. Non c’è nulla di nuovo in Renzi. Le iniziative che prende per aggirare e stravolgere le regole delle votazioni delle primarie (decise da tutta la coalizione di centrosinistra) sanno di una vecchia insofferenza alle regole  cara a Berlusconi ed  ai governi di centrodestra. La democrazia d’altra parte si fonda sul rispetto delle regole condivise e non sulle trovate furbe per arrivare primi.
Il mio invito è, perciò,  a recarci tutti domenica a votare per Bersani, anche chi ha votato Vendola o Tabacci  o Puppato al primo turno.
Rimettiamo in moto il nostro Paese, non i furbetti del quartiere!

Emilio

Mancano 3 giorni


Siamo a 3 giorni dal ballottaggio di domenica 2 dicembre.
Nonostante i tentativi di forzare e stravolgere le regole del voto, che stiamo respingendo con decisione, vogliamo fare di tutto affinché domenica sia un'altra giornata di festa, di partecipazione e di democrazia, che non deve essere sporcata da polemiche e contestazioni.

Per questo, è fondamentale il nostro impegno, sin dalle prossime ore, per riportare domenica prossima tutti al voto per Pier Luigi Bersani.

Possiamo conquistare una vittoria ampia e dare al centrosinistra una guida forte e autorevole per la ricostruzione civica e politica del paese.

 

Napoli 
L'AGENDA di Pier Luigi Bersani

 

    Giovedì 29 novembre: ore 20.00: Napoli,
    Manifestazione con NICHI VENDOLA (Teatro Politeama, via Monte di Dio 80)
    ore 23.20: Trasmissione tv "Porta a Porta" su RAI 1
    Segui l'intervista a Pier Luigi Bersani anche sui social dedicati alla campagna:
 Twitta anche tu usando #pb2013 e #primarie  

 

"Governeremo guardando il mondo con gli occhi dei più deboli"
Appello finale di Pier Luigi Bersani - Confronto tra i candidati su RAI1Appello finale di Pier Luigi Bersani al confronto tv su RAI1
 

 

La delibera dei Garanti


In relazione alle modalità di svolgimento del ballottaggio di domenica 2 dicembre, è importante leggere e dare massima diffusione alla delibera interpretativa del Collegio dei Garanti che vi inviamo di seguito.
COLLEGIO DEI GARANTI PER LE ELEZIONI PRIMARIE
DELLA COALIZIONE ITALIA BENE COMUNE
Delibera interpretativa dell'art. 14.4 del Regolamento delle Primarie
Il Collegio dei Garanti, riunitosi in via telematica il giorno 28 novembre 2012, esaminati gli esposti presentati da Basilio De Caro, Alex Vocca, Claudio Cosmaro e altri,
considerato che:
- il Regolamento delle elezioni primarie (Regolamento) è stato approvato dal Collegio dei Garanti in data 19 ottobre 2011 ed immediatamente diffuso con ogni mezzo di comunicazione;
- compatibilmente con la data della decisione della coalizione di Centro Sinistra di tenere elezioni primarie, il tempo previsto per le operazioni preliminari è stato il più ampio possibile, precisamente dal 4 al 25 novembre scorso, in modo da costituire il più ampio corpo elettorale possibile;
- le regole elettorali sono disciplinate puntualmente dal Regolamento in riferimento sia alle modalità e condizioni di voto, sia all'eventuale secondo turno di votazioni;
- il diritto di voto degli elettori deve essere interpretato nel modo più ampio possibile, così da non poter essere condizionato e/o ristretto se non da quanto previsto nel Regolamento;
- il secondo turno elettorale è eventuale, ovvero da tenersi solo nel caso di mancato raggiungimento del cinquanta per cento più uno da parte di uno dei candidati; circostanza che si è verificata quale esito della giornata elettorale del 25 novembre scorso;

considerato altresì che:
- Il sistema delle primarie previsto dal Regolamento e dagli altri atti connessi si basa sui principi previsti all'art. 3 del Regolamento, ed in particolare sul criterio della necessaria sottoscrizione dell'appello di sostegno alla colazione e della iscrizione all'Albo delle elettrici e degli elettori della Coalizione. Tali adempimenti devono avvenire, di regola, preventivamente alla data della votazione del 25 novembre;
- Tale sistema è ispirato all'obbiettivo di creare un corpo politico ed elettorale definito anteriormente alla prima votazione, consolidandolo a tale data;
- le condizioni eccezionali di partecipazione al voto nel secondo turno per coloro che non si siano registrati all'Albo degli elettori entro la data del 25 novembre sono disciplinate all'art. 14, comma 4, del Regolamento;
- la norma regolamentare ora citata è norma derogatoria in senso liberale al principio generale della partecipazione al voto nel secondo turno solo per coloro che si siano registrati entro la data suddetta, principio proprio di tutte le elezioni politiche ed amministrative in cui sia previsto un doppio turno di votazione;
- trattandosi di norma derogatoria è di stretta interpretazione, e dunque non può essere interpretata in modo da consentire una partecipazione indiscriminata al voto nel secondo turno di coloro che non si sono registrati tra il 4 e il 25 novembre, se non alle condizioni previste dall'art. 14, comma 4, del Regolamento;

richiamato che:
- il Coordinamento nazionale, in esito al risultato delle elezioni del 25 novembre scorso, ha disciplinato le modalità per il secondo turno delle elezioni primarie con la delibera n. 25 del 26 novembre scorso;
- il Coordinamento nazionale è organo non nominato da solo una parte in gioco, come erroneamente affermato dai ricorrenti, ma dal Collegio dei Garanti a sua volta nominato dai tre partiti che formano la Coalizione Italia Bene Comune che ha indetto la consultazione;

valutato che:
- la competenza del Coordinamento nazionale per la disciplina di tali problematiche è prevista dall'art. 14, comma 4, del regolamento;
- gli uffici elettorali, rimasti aperti dal 4 al 25 novembre, non sono più operativi dal 26 novembre scorso per evidenti e previste ragioni organizzative; da tale data non è più operativo neanche il sistema di preregistrazione on line;
- la previsione di una "finestra" di due giorni per le nuove iscrizioni è stabilita al citato art. 14, comma 4, del Regolamento;
ritenuto che:
- la dichiarazione che gli interessati debbono presentare per la registrazione dopo il 25 novembre deve essere adeguatamente motivata in relazione alle situazioni addotte, di natura strettamente personale, relative alla impossibilità di registrarsi - anche online - tra il 4 e il 25 novembre;
- la loro dichiarazione sia valutabile dai comitati provinciali, secondo criteri di ragionevolezza e proporzionalità, nello spirito di mantenere coerenza nel corpo elettorale formatosi alla data del 25 novembre scorso e con l'obiettivo di non alterarne la composizione in quanto trattasi di norma derogatoria per cui la condizione di impossibilità deve rilevare oggettivamente non soltanto in riferimento all'interesse del soggetto ma anche dal punto di vista del rispetto della disciplina della definizione del corpo elettorale e pertanto necessita di motivazione perché possa essere apprezzata da parte del Coordinamento cui compete di garantire l'integrità del corpo elettorale;

per tali motivi
respinge gli esposti suddetti, per l'effetto confermando integralmente la delibera n. 25 del Coordinamento nazionale.

La presente delibera costituisce interpretazione autentica dell'art. 14 comma 4 del Regolamento nonché della delibera n. 25.

Il Coordinamento nazionale è incaricato di portarla a conoscenza dei Coordinamenti regionali e provinciali.

Luigi Berlinguer
Francesca Brezzi
Mario Chiti
Francesco Forgione


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