venerdì 1 marzo 2013

 
Se condividi i contenuti dell'Appello per una politica fatta di Comportamenti più etici, di migliore trasparenza, di maggiore partecipazione democratica e di una più forte meritocrazia.
In poche parole se condividi l'idea di una politica più partecipata, trasparente e competente.
SOTTOSCRIVI L'APPELLO DELLA "BUONA POLITICA"
e impegnati perchè venga discusso nelle sedi nazionali e locali del Partito Democratico.
Per sottoscrivere il manifesto basta mandare una mail a buonapolitica.oltre@gmail.com con i tuoi riferimenti oppure vai su facebook Buona Politica Codice
 
giovedì 28 febbraio 2013

In queste ore abbiamo ascoltato sgomenti i commentatori e i leader del Centro Sinistra spiegarci del loro senso di responsabilità, del voto di protesta dei “Grillini”, degli errori di comunicazione della campagna elettorale di Bersani e così via.
Nessuno ha provato veramente a vedere una delle ragioni principali del consenso a Grillo (come già era avvenuto in modo simile anni fà per la Lega, per la Rete di Orlando, e più recentemente per Di Pietro, Civati e Renzi). Una delle ragioni principali di questo successo è la risposta al bisogno di partecipazione diretta delle persone al processo decisionale e di coinvolgimento nel movimento politico. Una risposta che porta con se un altro bisogno fondamentale che è quello di sostituire una classe politica fatta di tuttologi o d’apparati auto referenziali posta in confronto ad una classe sociale nata nel trentennio 60/80 che ha dovuto superare mille difficoltà attraverso l’acquisizione di sempre maggiori competenze, fuori dalla politica, e che si vede marginalizzata da apparati largamente incompetenti o inadeguati.
Alcune delle chiavi vincenti dei 5 stelle sono state il mettere le competenze al primo posto, l’ascolto dei diretti interessati che diventano proposte politiche, la definizione delle proposte in gruppi specifici e competenti, l’organizzazione decisionale circolare e di base.
Nel Centro Sinistra ci si è illusi che bastasse optare per le primarie, ed è stato importantissimo averle fatte, per dare una risposta definitiva al bisogno immenso di partecipazione diretta dei cittadini. Non è così.
Dopo il voto si ritorna nei circoli e si ritrova un ambiente pressoché inutile dal punto di vista delle scelte politiche, perché tutto viene deciso in via gerarchica e in piccolissimi gruppi o da singole personalità.
Nei circoli spesso trovi un ambiente impermeabile agli slanci di partecipazione e di costruzione politica e, al massimo, disponibile a farti distribuire qualche volantino il cui contenuto, spesso generico, è comunque calato dall’alto. Nei luoghi oggi teoricamente deputati alla partecipazione le competenze specifiche e professionali diventano un problema, anziché una risorsa, perché pongono interrogativi e propongono soluzioni non compatibili con gli equilibri faticosamente costruiti dalle varie correnti interne.
Tutto questo è veleno per la democrazia e le primarie, da sole, non sono più un antidoto efficace anche perché ora, contrariamente a pochi mesi fa, c’è un’alternativa (il movimento 5 stelle) che, a questo immenso bisogno di partecipazione diretta, da risposte apparentemente e praticamente coerenti e appaganti.
La nostra convinzione è che sia indispensabile “discutere e adottare nuovi comportamenti” coerenti e in grado di soddisfare il bisogno di partecipazione e di sostituzione di classi dirigenti non più adeguate.
Non galleggiare ma adottare subito nuovi modi di agire può essere un segno di protagonismo del Partito Democratico, del Centro Sinistra e dei loro militanti e dirigenti.
L’avevamo già detto nel 2011 con il manifesto della Buona Politica. Nessuno vuole più prendere parte ad un rito, ma trovare il proprio modo di partecipare direttamente all’insegna del concetto principale: la condivisione. Relazioni e non gerarchie, reti e non piramidi, perché tutti quelli che hanno qualcosa da dire (e si sentono di dirlo) possano farlo. Per rivitalizzare una partecipazione democratica e diffusa occorre rendere prioritaria e rafforzare la presenza territoriale del partito e il rapporto con i cittadini.
I circoli di base e tematici devono essere il luogo principale di decisione programmatica e di selezione dei gruppi dirigenti, perché è il luogo più vicino ai militanti e cittadini. Tra i nostri obiettivi ci sono la valorizzazione della partecipazione e della militanza, la comprensibilità, la trasparenza e la tracciabilità delle decisioni. Bisogna dimezzare i parlamentari e ridurre i consiglieri Regionali e Comunali. Occorre dimezzare i rimborsi elettorali ai partiti a livello nazionale e dare ai circoli, per funzionare e creare ascolto e dialogo con i cittradini, il 50% delle risorse raccolte dal tesseramento e dai rimborsi elettorali.
Non solo regole, però: altrettanto importanti sono lo stile, i comportamenti e le modalità di rapporto tra politica e cittadini. Gli statuti del Partito Democratico dovranno prevedere l’incompatibilità per doppi o tripli incarichi che dovranno essere dati partendo da competenze e curriculum, bisogna garantire competenza e un’equa rappresentatività negli organismi direttivi, nonché nelle candidature alle elezioni a qualsiasi livello, di donne, giovani e migranti, dovranno esserci organismi imparziali di controllo dei comportamenti etici di tutti i rappresentanti eletti in qualsiasi contesto e non potranno essere candidati indagati o condannati o chi ha conflitti d’interessi.
Nei comportamenti della politica sono diventate desuete o hanno perso di valore molte parole che dovrebbero essere alla base di un corretto vivere civile e di un rapporto trasparente tra rappresentanti e rappresentati che fanno parte della stessa comunità, sia essa un partito, un circolo, un comune o l’intero stato: Onestà, Partecipazione, Democrazia, Meritocrazia.
E’ giunto il momento di provare a dare l’esempio e riempire quelle parole dandogli una concretezza e un senso, facendole diventare i simboli dei comportamenti da tenere in politica.


IL CODICE DELLA BUONA POLITICA
 

CODICE DEI COMPORTAMENTI

DEMOCRAZIA E PARTECIPAZIONE

Le primarie, svolte sulla base di rose di merito e competenza votate dai militanti nei circoli e on line, sono lo strumento di selezione per le candidature alle elezioni politiche ed amministrative.
I candidati a responsabilità di partito non devono essere eletti su indicazione dei dirigenti in carica ma votati dagli iscritti, sulla base di sulla base di rose di merito e competenza votate dai militanti nei circoli e on line. Nell’assegnazione degli incarichi tematici la priorità è per chi è in possesso di capacità e competenze specifiche.
Chi viene eletto dai cittadini ad un incarico pubblico “monocratico” termina quel mandato prima di candidarsi ad altri incarichi.
I luoghi decisionali principali sono i circoli territoriali e i circoli tematici. Tutte le proposte programmatiche e tutte le proposte partono dai circoli. Le proposte che non hanno almeno un consenso di due terzi dell’assemblea provinciale passano per una votazione nei circoli territoriali e tematici con voto diretto e on line.
Occorre dotare i circoli di reali risorse economiche per sviluppare azioni sul territorio e vicino ai cittadini per questo: la metà delle risorse del tesseramento e dei rimborsi elettorali vanno ripartiti tra i circoli territoriali e tematici in base ai risultati ottenuti.
A livello regionale e nazionale tutte le decisioni che non hanno i due terzi di consenso nell’assemblea nazionale o i due terzi di consenso nel forum tematico nazionale, eletto dai circoli tematici provinciali, passano dal voto delle assemblee regionali.
Deve essere consentita la promozione di referendum consultivi indetti dagli iscritti.

MERITOCRAZIA E RINNOVAMENTO

Devono essere incompatibili i doppi incarichi istituzionali e ci deve essere separazione tra incarichi di partito e istituzionali.
Si deve garantire sempre una equa rappresentatività a tutti i livelli di donne, di giovani e di migranti.
Limite massimo di due mandati per parlamentari, incarichi amministrativi e di partito.
Applicazione di standard di valutazione sull’operato di eletti e nominati ad incarichi pubblici. Non va ricandidato chi non raggiunge, secondo la commissione di garanzia, standard medi di valutazione.
Gli organismi istituiti su temi specifici hanno voce in capitolo sulle singole materie e devono essere consultati preventivamente e obbligatoriamente e le posizioni in dissenso devono sempre poter essere espresse.

TRASPARENZA E ONESTA’

Si dimezza il numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali e comunali.
Il compenso dei parlamentari e dei consiglieri regionali si porta a quello di un sindaco di una città capoluogo e tutti gli incarichi pubblici e in società partecipate non possono superare tale soglia.
Si dimezza il finanziamento pubblico ai partiti e si elimina quello ai gruppi e/o partiti che non si sono presentati alle elezioni o non hanno avuto eletti in parlamento.
I condannati in via definitiva per reati gravi e/o di corruzione, concussione o d’abuso di posizione pubblica non devono avere più accesso a incarichi pubblici.
Gli indagati e i condannati in primo grado, per reati gravi e/o di corruzione, concussione o d’abuso di posizione pubblica, non sono candidabili sino a sentenza definitiva.
Ogni eletto o rappresentante politico e istituzionale presenta annualmente il proprio stato patrimoniale alla commissione di garanzia che verifica l’inesistenza di conflitti d’interessi.
Per evitare che il controllato nomini il controllore il Partito Democratico si dota di organismi di controllo amministrativo e ispettivo, esterni, autonomi e mai indicati dagli organi esecutivi.
L’aspirante candidato parlamentare deve dichiarare in quale misura, se eletto, intende proseguire con il proprio impegno professionale e, in ogni caso, non può esercitare nessun altra attività nel tempo previsto per l’impegno parlamentare.
Negli enti o società gestite dal pubblico vanno nominati esperti e non politici.
 

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